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Sotto l’ombra Del chinotto: all’insegna del ritrovato “orgoglio”

Seppur venuto a conoscenza “real time” dell’esonero del tecnico biancoblù Luca Tabbiani, non ho voluto cambiare idea in merito al titolo da affidare al mio consueto articolo del martedì. Proverò in seguito a metabolizzare gli avvenimenti che si stanno susseguendo nel dopo derby che ho seguito ma per intanto vi propongo le mie riflessioni così come sono scaturite dal turno appena trascorso. Una giornata (l’undicesima) che rimarrà negli annuali per l’allerta meteo (presunto in certi casi, reale in altri) che ha imperversato sulI’intera regione. Impianti fatti chiudere, campi impraticabili fin dall’inizio o divenuti tali in corsa hanno fatto sì che nel girone E della serie D non si sia giocata la sfida tra Albissola e Rignanese  e che la partita tra Ligorna e Lavagnese iniziata regolarmente e ferma sul risultato di 1 a 1 sia stata sospesa al 34° del primo tempo (dopo un prolungato consulto tra la terna arbitrale e i capitani, si è deciso dapprima di sospendere la gara per alcuni minuti e poi di rinviarla definitivamente sotto una pioggia apparentemente implacabile). I ceramisti di Fossati avrebbero voluto scendere in campo (nonostante fossero privi di alcune pedine di rilievo) per rifarsi immediatamente dalla disfatta contro la Massese ma la protrazione dell’allerta arancione sino alle 15.00 ha reso vani i tentativi e nonostante la proposta di posticipare l’inizio del match il Dipartimento Interregionale ha decretato il rinvio a data da destinarsi. Peccato, perchè ora il desiderio di rivalsa degli uomini di Fossati si troverà a fare i conti in casa del Ponsacco, primo in classifica e corroborato dalla vittoria in esterno sul Ghivizzano. Se la prova d’orgoglio è solo rimandata per gli albisolesi chi è riuscito nell’impresa di sfoggiarla è il Finale che esce indenne dal proibitivo (o almeno così sembrava alla vigilia) campo della ex capolista, grazie all’ottimo pareggio senza reti ottenuto in Versilia con il Viareggio. Un punto pesante per i giallorossi che, seppur falcidiati dalle numerose assenze, si sono resi protagonisti di una partita accorta. Il compatto e ordinato 3-4-3 messo in piedi da Buttu ha dato buona prova di se (sopra le righe la prestazione dell’esperto centrale difensivo Niccolò Antonelli ex centrale di Pistoiese e Lupa Roma), facendo ritenere che con qualche dardo in più nella faretra offensiva si sarebbe addirittura potuto cogliere il bottino pieno. Ora con questa salutare iniezione di fiducia la prossima gara interna con il San Donato potrebbe diventare l’occasione per dare il là a quella riscossa che tanti si attendono. Più complesso ed articolato il discorso attorno al Savona dove ad buona prova d’orgoglio (netti i segnali di ripresa sul piano del gioco dopo i due ultimi flop) fa da contraltare l’impietosa legge dei punti fatti che per la terza volta consecutivi sono stati pari a zero. Non è bastato giocare per lunghi tratti alla pari, favoriti dalla supremazia del triangolo di centrocampo biancoblù sullo statico tandem biancoceleste Taddei -Costantini. Come non è bastato passare per primi in vantaggio con Mair, un fatto non da poco se inquadrato nel clima psicologico di un derby. Alla fine credo che sia  prevalsa la superiore qualità complessiva dell’organico a disposizione di Calabria visto che a metà del secondo tempo l’entrata del match winner Lo Bosco prima e di Colantonio dopo, hanno messo a posto rispettivamente risultato e assetto. Resta il fatto che al di là della prestazione confortevole, ora la situazione di classifica è ulteriormente peggiorata  e soli due punti dividono gli striscioni dalla zona “calda” play out. Questo sostanziale e decisivo cambiamento del fronte delle aspettative era destinato a determinare senza ombra di dubbio una situazione tanto disagevole quanto imprevista che è stata gestita dai vertici societari che interrompendo il “silenzio stampa” (che innegabilmente non ha certo portato fortuna) nel tardo pomeriggio di ieri hanno diramato un comunicato ufficiale nel quale si dava annuncio dell’esonero del tecnico Luca Tabbiani. Non resta che attendere notizia di chi sarà chiamato a sostituirlo considerando che domenica 12 novembre al “Bacigalupo” sarà di scena il Viareggio (fermato a sorpresa dal fanalino Argentina dopo essersi trovato in vantaggio di 2 reti) e che una vittoria potrebbe tenere ancora in piedi le ultime residue speranze di risalire la china.

Nel dispiacermi per l’epilogo dell’intera vicenda, da vero appassionato di questo bellissimo sport e da grande amante del gesto tecnico voglio conservare nel cassetto dei miei ricordi condividendoli con il vasto pubblico che segue le pagine sportive dell’Eco di Savona, alcuni scatti dal derbyssimo del Ponente del 5 novembre 2017:

il siluro imparabile dell’estroso mancino “Pippo Scalzi”, un talento puro classe 97, cresciuto nella Carlins che proprio oggi compie vent’anni a cui voglio fare gli auguri affinchè possa finalmente approdare al calcio che conta dopo il mancato transfert al Carpi ringraziandolo ancora per quanto di bello aveva fatto in Rappresentativa Regionale;

la prova magistrale del trentaquattrenne Giuseppe Cacciatore (fratello di Fabrizio, difensore del Chievo, ex di Sampdoria e Hellas Verona) un centrale con i fiocchi che sul green bagnato del Comunale di Corso Mazzini grazie all’esperienza (14 campionati in serie D ed un totale  di oltre 400 presenze collezionate) e alla prestanza fisica si è valere nel gioco aereo sia in fase offensiva (suo il primo tentativo a rete su inattiva da parte dei matuziani) che in quella difensiva

il perfetto arbitraggio del sig. Sajmir Kumara della sezione di Verona, ben coadiuvato da Mirko Piotti e Luca Feraboli (Brescia); il fischietto scaligero ha dimostrato di avere polso fin dall’inizio e di possedere doti atletiche notevoli e una buona visione tecnica, qualità che gli consentiranno di arrivare lontano.

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