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Sotto l’ombra Del chinotto – Nel calcio si può perdere ma la maglia va onorata

Nell’ambiente Savona Calcio orientarsi a pensare che oramai non vi sia più alcuna speranza di qualificarsi primi ci potrebbe anche stare. L’ho sostenuto fin dall’inizio del campionato che il Lecco per potenzialità economica, ambizione, capacità del bacino di utenza e parco giocatori avrebbe fatto corsa a se’ e la classifica (ennesima vittoria esterna con la Caratese) con 58 punti ed una sola gara persa è lì a dimostrarlo. Cosa rimane inaccettabile, non solo per la tifoseria organizzata, ma sia ben chiaro, per tutti dicesi tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra amata compagine cittadina, è invece veder scendere in campo un gruppo di giocatori (eccezion fatta per Virdis e pochi altri) senza carattere e mordente, che probabilmente non si rendono conto quale onore sia indossare la gloriosa casacca biancoblu. Era già successo nel sentitissimo derby con la Sanremese che al di là delle considerazioni tecniche, tattiche e logistico/ambientali (spesso argomentabili e opinabili) a difettare e ad attirare le giuste rimostranze fosse stato l’atteggiamento e l’approccio inadeguati all’importanza del match nonché la dimostrazione tangibili di non sapersi battere fino in fondo per difendere per i colori sociali. Questa domenica gli striscioni tornavano al Bacigalupo dopo la sospensione della partita di Sestri Levante causa infortunio dell’arbitro che ricordiamo sarà recuperata mercoledì 20 febbraio alle 14.30. Il mister Grandoni aveva risposto in settimana alle accalorate e legittime denunce degli ultras (a proposito : complimenti per la qualità del comunicato emesso, sia in termini di contenuti, che di stile, che di lessico) sostenendo dapprima come siano i  risultati ottenuti a fare sempre la differenza. Un esercizio sterile in cui si era già cimentato in tempi non sospetti il Direttore Generale Sciutto che nella conferenza stampa indetta il 22 novembre 2018 giustificava il terzo posto sostenendo : ” Di cosa stiamo parlando : abbiamo perso un unico incontro, quello con il Casale in casa, nell’intero girone di andata. Peccato che nel giro di due mesi e mezzo la situazione sia cambiata e che le critiche e le carenze messe in evidenza dai giornalisti presenti che si erano fatti portavoce delvox populi , siano state sottovalutate o peggio ancora vissute come strumentalizzazioni dall’entourage di via Chiabrera. Tornando al coach, in un secondo tempo, rintuzzava i supporters obiettando con questa frase : “Sul piano dell’impegno e della serietà abbiamo la coscienza pulita”. Ora con tutta la buona volontà mi sento di dissentire da entrambe le tesi. La prima è crollata da tempo. Le sconfitte infatti sono salite da una a tre. I punti di distacco dalla capolista da 8 a 17 (salvo il recupero di Sestri L). I punti fatti nel ritorno nelle prime sei giornate sono 6 di meno che nell’andata.La seconda rasenta il paradossale. Pareggiare con il Pro Dronero all’interno delle mura amiche, perdere il super scontro che vale una stagione ed infine essere dominati dal disperato Milano City ( terzultimo a 20 punti, proveniente da due ko consecutivi e già battuto per 5 a 1 a domicilio) sono debacle che denotano come la squadra venga a mancare anche e soprattutto sul piano della determinazione. Non è bastata la solita rete flash del bomber di Ozieri (capocannoniere con Baudi a quota 15 centri). Si è riusciti nell’impresa di farsi rimontare grazie ad un secondo tempo privo di nerbo e frutto dal punto di vista della “quadra” (come ama chiamarla Grandoni) di un centrocampo ancora una volta troppo giovane ed inesperto per questi livelli. Sarà molto difficile rimediare sul piano del gioco, ambito in cui mi permetto di dire che l’allenatore in carica, nonostante gli illustri trascorsi da calciatore professionista, deve ancora fare la gavetta sia in termini di idee che di conoscenza della categoria (ed in questo è in buona compagnia). Così come la condizione atletica generale non pare all’altezza a meno che non si siano accentuati i carichi di lavoro nella sosta in previsione della volata play. Si può pero’ sperare in un moto di orgoglio altrimenti il ritorno dal lago lombardo sarà mesto. Nel frattempo è cambiato l’orario del fischio d’inizio al “Rigamonti-Ceppi. Inizialmente programmato per le ore 14.30, prenderà via alle ore 15, come comunicato dalla Lega Nazionale Dilettanti. Un saluto a tre grandi personaggi del pallone che nell’occasione sono scesi sulle rive del Letimbro  : Ezio Rossi l’ex trainer del Toro, il mitico Neto Pereira (quarantenne, ex del Varese e del Padova, soprannominato Swarovski per via del continuo alternarsi tra lampi di classe e infortuni) e Alessio De Bode (centrale difensivo classe 91, proveniente dalla primavera del Genoa).

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