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Sotto l’ombra Del chinotto – Sembrerebbe tutto facile, ma occhio al calendario!

Il Savona che dopo una settimana di gran lavoro fisico e psicologico (quella del dopo impatto interno col sestri Levante finito 1 a 1), definita “atipica” da mister Grandoni, supera in scioltezza una sorta di primo esame di maturità rifilando una manita al  Milano City ex Bustese (nell’ambizioso programma d’avvio il team doveva essere sulla carta la terza squadra cittadina). Gli striscioni di scena allo stadi “Battaglia” di Busto Garolfo contro gli ex di turno Mair (pressochè inesistente) e Cocuzza (esterno offensivo che giocò in Serie C l’anno della retrocessione ed autore della rete della bandiera per i granata), hanno avuto buon gioco degli avversari (senza grinta nè idee, troppo brutti per essere veri) specie dopo i due schiaffoni girati ai lombardi nel raggio di un minuto quando si era ancora al 14° del primo tempo. Nessun avrebbe immaginato che la pratica potesse chiudersi in maniera così roboante. Un nome altisonante di fronte (anche se ancora a quota due miseri punticini alla quinta giornata), giocatori di categoria superiore (tra i quali Neto Pereira protagonista assoluto con la maglia del Varese in B e del Padova in C e Alessio De Bode ex di Genoa e Carpi) e un coach di grande esperienza come l’ex torinista Ezio Rossi (subentrato a Cusatis) chiamato a risollevare un gruppo ancora a secco di vittorie. Per la cronaca la cinquina porta le firme di Bacigalupo (2), Tognoni (2) e Virdis su rigore (quello del provvisorio 3 a 0).  Nel classico 4-2-3-1, lo schieramento tattico sinora preferito dal tecnico ternano, la presenza dal primo minuto di Gabriele Boilini, ha dato buone sensazioni così come Simone Guarco (capitano per l’occasione) ha sostituito più che degnamente il titolare Venneri (afflitto da una lieve lesione al tendine) al centro della difesa. In classifica pertanto i biancoblù al termine di questo turno (il sesto) più che positivo si riportano in terza posizione insieme al Sanremo (che batte in rimonta il Chieri per 2 a 1 proprio nell’ultimo affondo), a soli 2 punti dalla coppia di testa composta da Lecco e Ligorna (entrambe vittoriose). Domenica 21 ottobre il Savona dovrà a tutti i costi dimostrare quanto vale veramente considerato che al Bacigalupo arriverà l’imbattuto Lecco (un solo pareggio al momento), squadra dichiaratamente favorita per la vittoria finale del campionato. Credo si tratti già di uno scontro verità nonostante cada alla settima. Dico questo perchè nel pur ottimo avvio dei ragazzi del binomio composto presidente Cristiano Cavaliere e dal ds Roberto Canepa, delle 6 contendenti incontrate, eccezion fatta per il Sanremo, le altre 5 si trovano in piena zona retrocessione e quindi ritengo che sia da adesso che si inizierà a fare sul serio. Non sono nè un opinionista, nè un pronosticatore (mi verrebbe facile in questo caso sperare nei  tre punti per la squadra di casa).Bensì un analista, che non può non esimersi dal valutare che tipo di difficoltà il calendario abbia riservato alla truppa guidata dal generale Grandoni. Visto il tasso tecnico non certo elevato delle compagini trovate a tutt’oggi (anzi decisamente basso) sono obbligato a mettere sul piatto che nel proseguo il cammino sprintato di Virdis e compagni possa divenire meno agevole. Solo la partita con la Sanremese di Lupo (tra l’altro disputata tra le mura amiche) era di prima fascia. Questo in avvicinamento sarà il vero secondo big match, azzarderei direi di “altra categoria” visto che le due contendenti saranno capoluoghi di provincia calcisticamente blasonati. Bisognerà pensare a Segato il faro dei blucelesti, che detta i tempi della manovra e aiuta i compagni più giovani; a Carboni (ex primavera Roma) goleador aggiunto, arrivato alla quinta marcatura stagionale (difensivamente è un muro) e al bomber Capogna, gol, assist e sponde. I due giovani centrocampisti classe 2000, Miele e Cambiaso, cardini della mediana scelta nell’ultima uscita, mi paiono ancora inesperti per misurarsi a questi livelli e ad ogni modo mi piacerebbe che il reparto venisse potenziato sia per questa delicata contingenza che in prospettiva futura.

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