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Sport, a Genova la finalissima del campionato italiano di calcio a 11 sordi

Genova si prepara a ospitare la finalissima del campionato italiano di calcio a 11 per sordi, che si terrà al campo sportivo Praese sabato 3 giugno alle 17.30; un evento importante che vedrà il Club Sportivo Silenzioso Genova alla caccia del quarto tricolore contro l’A.S.D. Deafsport Roma

“Ringrazio l’assessore Bianchi dicendo che per noi la visibilità è importante e tra due anni la nostra fondazione compie cento anni risultando la più vecchia d’Italia nel settore”, dichiara Marco Richi, presidente ASD Genova, “e spero che la squadra possa vincere poichè vogliamo andare in Turchia per disputare la Coppa dei Campioni. Abbiamo vinto tre campionati e siamo in finale ma questa volta sfidiamo la Roma e spero che i ragazzi prendano questo impegno come una vittoria; ci piacerebbe vincere per festeggiare degnamente il centenario della nostra società che si celebra nel 2025. Questa manifestazione permette di dare visibilità a Genova e lo sport è un grande veicolo di inclusione; i sordi sono disabili poco visibili e vogliamo attenzione come gli altri disabili”.

Stessa soddisfazione da parte di un giocatore della squadra :”Sono pronto e aspetto con ansia questa partita; tutta la squadra spera di vincere”.

“Sono contenta di vedere questa positività e tutto ciò può essere una grande opportunità per una squadra per andare all’estero portando la nostra identità in giro per l’Europa”, afferma l’assessore allo sport del comune di Genova Alessandra Bianchi, “ma tutto ciò ha in sè grandi valori come l’integrazione e l’accessibilità. Per lo sport genovese il 2024 sarà un anno importante e lavorerò affinchè ci sia una vera integrazione abbattendo le barriere fisiche e culturali; è fondamentale avvicinare i diversamente abili allo sport e facciamo nostro l’impegno di realizzare una piena accessibilità. E’necessario far emergere i valori e l’aspetto culturale e si possono creare momenti per insegnare rudimenti della LIS (lingua italiana dei segni) per uniformare le persone avendo un’inclusività totale; bisogna far conoscere le nostre iniziative e ringrazio la Camera di Commercio. E’fondamentale mostrare le nostre eccellenze promuovendo l’integrazione ed il CIP ci aiuta molto; facendo rete si ha un’inclusione massima”.

“Siamo molto vicini a queste realtà poichè fare promozione significa allargare la partecipazione dei disabili allo sport”, sottolinea Gaetano Cuzzo, presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) Liguria, “e la Liguria aumenta la presenza in Europa per partecipazione ad eventi importanti ma occorre fare sinergia in cui ognuno ha un ruolo ben preciso. E’necessario aumentare l’attività sociale e le barriere sono un elemento fondamentale ma è difficile intervenire su strutture obsolete; il vero problema è nelle palestre scolastiche poichè solamente il 30-40% è senza barriere e le palestre permettono di praticare sport. Un disabile esonerato dall’educazione fisica si allontana dallo sport ed è necessario superare le barriere ma occorre lavorare insieme; il nostro obiettivo è eliminare le differenze tra atleti disabili e normodotati. In Liguria abbiamo molti campioni paralimpici nonostante le difficoltà delle barriere architettoniche ma la cosa più importante è la promozione dell’attività; ringrazio gli enti pubblici, le società e le federazioni dicendo che l’integrazione è fondamentale. La copertura dei media su queste attività è fondamentale ma voglio ricordare che su 6000 studenti disabili liguri solamente poche centinaia fanno sport; gli atleti disabili possono essere un esempio anche per i cosiddetti normodotati”.

“L’abbattimento delle barriere è fondamentale”, prosegue il presidente della società, “e le persone sorde devono essere accettate. La società è stata fondata nel 1924 da un sordomuto che è andato alle Olimpiadi di Parigi come unico italiano presente praticando nuoto nei 100 e nei 1500 stile libero fondando, successivamente, l’Associazione Italiana Calcio; dopo la guerra ha praticato la pallanuoto vincendo contro persone udenti. La nuova realtà ha partecipato ai giochi per i sordi vincendo 14 medaglie ma la cosa più importante è stata l’evoluzione dello sport per disabili; nel 1924 nasce il Comitato Internazionale Sportivo Sordi e nel 1955 è stata istituita una nuova federazione”.

“E’necessario dare visibilità ai sordi per non lasciarli indietro ed abbiamo tanti campioni che spero possano essere aiutati dal CIP; spero che i ragazzi vincano la partita affinchè si possano vantare di aver vinto il quarto campionato”, conclude il presidente provinciale dell’Ente Nazionale Sordi.

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