Ripetuti episodi di vandalismo e abusivismo perpetrati ai danni dei pescatori della Darsena di Genova, delle loro attrezzature e delle strutture da coloro che, senza autorizzazione alcuna, frequentano il molo e le banchine galleggianti sottostanti calata Vignoso; nonostante numerose segnalazioni al 112, rimaste però inevase, e alle istituzioni senza alcun ritegno e anche in pieno giorno, sotto gli occhi di tutti, diventando cittadine, la situazione è purtroppo ancora la stessa. I vandali in questione non solo accedono a un’area privata senza averne l’autorizzazione, ma una volta arrivati bivaccano, bevono, fanno uso di sostanze stupefacenti, insozzano reti e strumentazione dei pescatori spesso anche pericolosi nei riguardi di chi, giustamente, li esorta ad abbandonare l’area.
“Qui c’è un bivacco continuo e le aziende sono stremate”, dichiara Paolo Campocci, direttore di Coldiretti Genova, “ma la cosa più grave è che non c’è controllo ed i pescatori devono affrontare perdite importanti sulle loro barche. Serve una protezione contro il bivacco continuo; siamo attenti alle vicende del centro storico ed ai progetti per la riqualificazione del mercato coperto. Collaboriamo con il sindaco Bucci per cercare una soluzione ma vogliamo risolvere definitivamente il problema; le telecamere sono presenti ma spesso i vandali sono privi di documenti. Chiediamo una maggiore presenza delle forze dell’ordine visto che dalla 16 alle 4 è un bivacco continuo; sempre più frequenti sono i furti ed i danneggiamenti ricordando che recentemente sono stati rubati del razzi. Abbiamo anche avuto le strutture in vetro forzate ed abbiamo sporto denuncia ma il problema è presente da anni; la recinzione non tutela le aziende e siamo preoccupati”.
Parole simili da parte di Daniela Borriello, presidente dell’Associazione Pescatori Liguri, concessionaria della banchina dei pescatori di Calata Vignoso, e responsabile di Coldiretti Impresa Pesca Liguria :”Abbiamo problemi giorno e notte come i furti sulle barche e lo sfondamento dei vetri del mercato; siamo qui dal 1992 ed abbiamo incontrato tutte le autorità che si sono succedute nel tempo. L’area è aperta ed il controllo è difficile e serve quindi una presenza fissa delle forze dell’ordine soprattutto in estate; ci sono state aggressioni a pescatori ma nonostante tutto le forze dell’ordine sono poco presenti. Siamo qui per fornire pesce fresco ma i pescatori devono essere tranquilli; abbiamo in estate 22 barche più le lampare. Abbiamo numeri piccoli ma servono tutela e le forze del’ordine; il comune può aiutarci aumentando la presenza di pattuglie della Polizia Locale. Abbiamo aperto il Fish Lab con sacrifici ma nonostante tutto c’è gente che dorme tra le barche; serve un presidio fisso per aiutare i pescatori”.
“La situazione è difficile poichè abbiamo avuto furti per quattro giorni di seguito e gli strumenti servono ai pescatori per lavorare; siamo lavoratori onesti e paghiamo le tasse. L’area deve essere chiusa altrimenti ci saranno disagi per tutti”, conclude Luca Dalpian, presidente di Coldiretti Genova.