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Vizio…da imparare

La mostra di Alessio Da Viani terminata il 18 febbraio

“Oggetti del vizio” sono il punto di partenza ma anche di arrivo di un’analisi che ci ricorda un evento letterario di grande spessore quale “La coscienza di Zeno”. Le scelte tecniche aggiungono a loro volta un duplice significato di appartenenza al passato e al tempo contemporaneo ma con una nota singolare e personale. Sullo sfondo la luce accompagna gli oggetti divenuti simboli e portatori di significati autobiografici e frutto della incessante ricerca nella necessità di analizzarsi per poter liberare l’IO dalla zavorra di sentimenti, forse di colpa o di crollo dell’autostima, che creano il disagio che da distruttivo diviene costruttivo di immagini pittoriche che non rifiutano il realismo nella descrizione nitida degli oggetti. Il linguaggio pittorico risulta di immediata lettura per un osservatore più attento e sensibile quanto ad uno che rimane alla “superfice” pittorica. Ma quello che caratterizza  il modo di esprimere pittoricamente un tema, apparentemente banale e comune a molti individui in un periodo di grave disagio esistenziale, e che evidenzia la personalità dell’Autore consiste proprio nell’aver scelto e “ritratto” oggetti manipolati con gesti di solito abitudinari senza ricorrere a composizioni astratte  o al collage: una scelta coerente con il modo di essere dell’Autore da cui trapela quella esistenziale contraria al lathe biosas (“vivi nascosto”) di Epicuro ma che forse accetta per la necessità di raccogliere ed elaborare pensieri e idee da condividere con gli altri attraverso l’Arte.

P.S.:

In realtà la chiusura della mostra non impedisce di continuare a dialogare con Alessio Da Viani attraverso il profilo reperibile on line.

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