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REGIONE

Wall of Dolls

Grande partecipazione per la manifestazione organizzata dall’associazione Wall of Dolls per sensibilizzare la collettività sul tema delle violenze domestiche; tra i presenti l’assessore regionale Simona Ferro, gli assessori del comune di Genova Giorgio Viale e Paola Bordilli, il presidente del Municipio Medio Levante Francesco Vesco ed i rappresentanti delle associazioni del settore.

“La guerra è una vera brutalità e voglio dire che la violenza non è amore ma bisogna agire per cambiare”, dichiara la fondatrice di Wall of Dolls Jo Squillo, “e tutte le associazioni del settore lavorano insieme per cambiare l’indifferenza. Le istituzioni riescono a fare poco ma la vera svolta è un cambiamento culturale; l’età delle vittime di violenza è sempre più bassa ed occorre un aiuto pratico come l’affitto di case per le donne che denunciano le violenze ed il sostegno economico dei figli delle vittime di femminicidio che vivono con i nonni”.

Parole simili da parte di Barbara Bavastro, Coordinatrice Wall of Dolls Liguria :”La guerra porta violenza soprattutto alle donne e la nostra associazione aiuta concretamente le donne ucraine; fare rete è fondamentale ma bisogna anche sensibilizzare i più giovani su queste tematiche”.

“Bisogna far capire alle donne che bisogna denunciare le violenze”, sottolinea Giusy Versace, madrina di Wall of Dolls, “e la collettività deve essere sempre presente per reagire. Su questi muri è stata fatta violenza e la cosa non mi piace; le nozze forzate sono presenti anche nel nostro Paese poichè in Italia si trovano persone provenienti da Paesi in cui questo fenomeno è normale. Sono troppe le donne che accettano di subire violenza poichè pensano di non avere alternative ma occorre cambiare questa mentalità”.

“Porto il saluto del presidente Toti dicendo che la lotta contro la violenza è quotidiana e tutti devono conoscere il grande valore delle donne”, afferma l’assessore regionale alle pari opportunità Simona Ferro, “e rivolgo un pensiero speciale alle donne ucraine costrette a lasciare il loro Paese. La regione è sempre presente ed un importante messaggio positivo viene trasmesso attraverso l’arte, la cultura e la musica”.

“Sono molto contento di essere qui”, commenta Giorgio Viale, assessore alla sicurezza del comune di Genova, “e ringrazio la città di Genova che ha dimostrato di avere un grande cuore verso la comunità ucraina”.

“Vi è una collaborazione importante tra le istituzioni e le associazioni per far sentire meno sole le donne vittime di violenza”, ricorda l’assessore al commercio del comune di Genova Paola Bordilli, “e la lotta viene fatta ogni giorno ma c’è bisogno anche del coinvolgimento degli uomini. Le violenze psicologiche non lasciano segni ma fanno male come quelle fisiche e non vanno sottovalutate; l’amministrazione è sempre presente per sensibilizzare su questi temi”.

“Ringrazio i presenti”, evidenzia il consigliere comunale Valeriano Vacalebre, “dicendo che non bisogna mai abbassare la guardia su questi temi”.

“Rivolgo il mio sincero grazie a tutte le volontarie ricordando che tutti gli eventi che si occupano di questo tema sono importanti perchè permettono di tenere alta l’attenzione”, esordisce il Presidente del Municipio VIII Medio Levante Francesco Vesco, “e tutte le violenze, sia fisiche che psicologiche, hanno grandi conseguenze. Vi è assoluto bisogno di cambiare cultura e rinforzare il legame tra le associazioni e la società”.

“La mia è una storia particolare poichè sono vittima di un matrimonio combinato”, dichiara Houda Ameur, “e mia madre mi ha venduta a colui che ho dovuto sposare. Sono stata costretta ad accettare il matrimonio poichè la mia famiglia mi minacciava ma ho trovato il coraggio di denunciare; le donne devono vivere la loro vita e scegliere l’uomo che sposeranno. Ora ho due figlie che potranno scegliere chi sposare e voglio ricordare il mio libro “Quando la forza supera il dolore” in vendita anche online su Amazon”.

“Il nostro sportello è dedicato alle donne che hanno necessità di chiamare per chiedere informazioni, una sorta di punto di ascolto; noi manderemo le donne presso altri centri antiviolenza più specializzati. Si potrà telefonare dalle 16 alle 20 al numero 3756700767 e noi aiuteremo tutti coloro che chiameranno; per noi, volontarie con un corso di formazione, è fondamentale aiutare chi ha bisogno e l’anonimato è garantito”, concludono le volontarie del Centro di Boccadasse.

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