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Delegazione savonese alla cerimonia conclusiva del “Premio Acqui Storia”

di Redazione

Acqui Terme – Il Premio Acqui Storia, nato nel 1968 per onorare il ricordo dei caduti della Divisione Acqui a Cefalonia, nel settembre 1943, riconosciuto come uno dei più importanti appuntamenti culturali a livello europeo per quanto riguarda la ricerca storica, il romanzo storico, la divulgazione culturale e la storiografia in genere, giunto quest’anno alla 50a Edizione, ha tenuto la sua giornata più importante, quella della premiazione, nel pomeriggio di  sabato 21 ottobre alle 17 presso il Teatro Ariston di Piazza Matteotti ad Acqui Terme. La cerimonia è stata condotta dal presentatore, autore televisivo e docente universitario Roberto Giacobbo, noto al pubblico per programmi di divulgazione storico-scientifica fra cui ‘Voyager, ai confini della conoscenza’. Oltre ai riconoscimenti ai  vincitori delle tre sezioni del concorso letterario e a vari altre illustri e benemerite personalità, sul palco un momento particolare è stato dedicato a Gino Marchesin, fra gli ultimi reduci, ancora in vita, sopravvissuti al massacro di Cefalonia, il quale ha ricordato quei drammatici giorni per mantenere la memoria, al fine che resti uno dei pilastri principali dello sviluppo culturale, sociale, morale e storico delle giovani generazioni. Con Marchesin era presente un rappresentante dell’Associazione Nazionale Divisione “Acqui”.

Nel corso della serata, Marchesin ha avuto modo di incontrare Antonio Rossello, presidente del Centro XXV Aprile, e Roberto Rossi, presidente provinciale dell’ANPI di Alessandria (foto).

Gino Marchesin nasce nel 1923 a La Salute di Livenza, in provincia di Venezia, dove tuttora vive. Dopo una difficile infanzia viene reclutato giovanissimo. Sorpreso dall’armistizio a Porto Edda in Albania, dove si trova militare, partecipa in seguito alla resistenza contro i tedeschi nell’isola di Corfù con gli uomini del reggimento del colonnello Bettini. Fatto prigioniero dopo la caduta dell’isola, inizia una lunga odissea nei territori sotto il dominio del Reich, trascorrendo lunghi mesi nel lager di Belgrado. Oggi si rende disponibili a testimonianze vive innanzi alle scolaresche e nel corso di eventi commemorativi. La vicenda è ripercorsa in un suo libro, stampato nel 2008, dal titolo ” Io, schiavo di Hitler. L’odissea di un giovane militare da Corfù al lager di Belgrado”.

Nell’occasione è stato fatto accenno all’evento dal titolo “Il valore di un Ricordo”, il cui tema è il tema dell’omaggio ai Caduti di tutte le guerre ed in particolare a quelli della Divisione “Acqui”, uccisi dai tedeschi nel Settembre 1943, a Cefalonia ed a Corfù, che verrà loro rivolto, con diversi eventi culturali, nel corso della giornata di Domenica 5 Novembre, a Monastero Bormida, nell’Acquese, a cura dell’Amministrazione comunale e del “Centro XXV Aprile”, con sedi a Savona, Albisola e Bubbio, e nell’ambito dell’antico rapporto tra la Valbormida e la riviera ligure, soprattutto nel nome della Resistenza e poi anche della cultura, suggellato, a partire dal 2013, dalle varie edizioni della Rassegna multiculturale “Dal mare alle Langhe”

da sx: Roberto Rossi, il rappresentante dell’Associazione Naz. Div. Acqui, Gino Marchesin e Antonio Rossello

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