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CULTURA

Sembrava un sogno, e poi divenne realtà: un bel testo di Bruno Peytrignet

sad teatro don bosco savonaAlla fine si tratterebbe di un sogno! Tutto l’incubo che vive Michelin Tenaggia (Carlo Villa della compagnia ‘S.A.D.’ di Genova), nell’inizio di commedia “Ma poi m’addescio!” di Bruno Peytrignet, sul palco del teatro Don Bosco, non è altro che un ripetuto delirio notturno: lui sarebbe morto per incidente e si ritroverebbe a girare per casa senza che nessuno lo veda o lo senta, in più è costretto ad ascoltare la moglie Sabrina (Maria Elisa Tartaro) che non è per niente dispiaciuta della sua dipartita.Ma c’è di più: mentre non si capacita di essere un defunto (perché lui è sicuro di aver schivato un’auto che avrebbe invece falciato un’altra persona), si vede avvicinare tra le mura di casa da un ragazzo (Roberto Garbarini, tutto vestito di bianco!), che non è certo entrato dall’ingresso, che si presenta come un’Ombra a nome Virgilio, e che ha contatti molto in Alto… Incubo nell’incubo, grazie ad una medium tuttofare (Marina Pastorino), si ritrova al centro di un processo appena giunto nell’Aldilà, per una chiamata di correo da parte dell’odiata suocera (Gianna Rolla), che irrompe sulla scena con la figura di parte accusatrice nel processo dove egli è difeso dall’unico avvocato disponibile (Gerberto Pinnuti), eccellente sì ma confuso e tartagliante, fino al punto di appellarsi alla clemenza della Corte! In pratica è questo lo spaccato di una seduta dallo psicanalista (Dario Peytrignet), con cui il protagonista chiarisce agli spettatori di aver fatto loro vivere il suo sogno: il problema è che ai nostri occhi ora appare davvero per quel tontolone che è nella realtà, che non fa due più due e non si accorge che la moglie lo sta veramente tradendo, oggi proprio con lo psicanalista (che lo invita a fidarsi di più), ieri con tutti i dirigenti dei diversi impieghi che ha via via cambiato (come l’ultimo datore di lavoro, Claudio Curreri). Quale candore nel confessare che è sempre stata la consorte a trovargli via via nuove occupazioni! Di candore in candore, il povero tapino continuerà a vivere nel suo mondo di illusioni, fino a che ritorneranno sul palco a confabulare a bassa voce sia l’autista che la cameriera (Fabio Peytrignet e Andrea di Pietro), che non lo udiranno nuovamente, mentre nuovamente la moglie si rallegrerà della riconquistata libertà al telefono, con il suo amante psicanalista! Ma questa volta non è un sogno, è la realtà, lui è veramente morto, e l’urlo di Michelin al saluto di Virgilio, che riappare come negli incubi notturni, ne è la conferma… A calcare le scene, sotto la regia di Giuseppe Del Trenta, anche Elda Bergamasco, in una meravigliosa parte della signorina Allegria: una iettatrice fonte di risate continue!  Una commedia che poggia su basi solide, perché il testo è davvero divertente e singolare. Siamo certi che, con qualche allestimento in più, ne gioverà sia la regia che il tempismo scenico (nella foto, la compagnia ‘S.A.D.’ in un titolo di repertorio).

Laura Sergi

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