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Tunnel di Capo Noli: tutti contro…

Il progetto di un tunnel che attraverserebbe Capo Noli,  secondo una proposta della Regione e dell’ANAS,  sembra non essere gradito a nessuno.  Nell’ affollatissimo incontro di venerdì 19 maggio scorso, presso la sala consiliare del Comune di Noli, la posizione contraria è stata ribadita  dal sindaco Giuseppe Niccoli, che ha introdotto la serata, affermando: “L’amministrazione è nettamente contraria a questo tipo di intervento, per diversi motivi: non risolve il problema viabilità in alcun modo; almeno due o tre anni di disagi causati dai lavori, ma certamente anche di più, vanificheranno tutto quanto è stato fatto fino a oggi per la ripresa economica e turistica della città; infine c’è l’impossibilità del comune di farsi carico della gestione della vecchia via Aurelia. L’ANAS, infatti, non potrebbe permettersi di gestire due strade e ha affermato che darebbe l’ex Aurelia al Comune, facendosi carico per i primi quattro o cinque anni circa solo del servizio di monitoraggio. Ma se l’ANAS ci segnalasse una frana? Con quali fondi noi potremmo affrontare le spese di manutenzione? Finiremmo così per chiudere uno dei tratti più belli della nostra costa, più volte scelto come ambientazione per spot pubblicitari, soprattutto di automobili, proprio per il suo fascino”.

Niccoli ha tracciato una breve storia della vicenda: “Il 18 marzo 2014 è stata firmata una convenzione dall’allora assessore regionale Raffaella Paita e da Walter Bortolan, Capo Compartimento Viabilità Liguria dell’ANAS per questo progetto di traforo del Capo, nel quale la Regione impegnerebbe 10 milioni di euro. Qualora avanzasse il ribasso di gara l’ANAS si impegnerebbe a investire i fondi in una pista ciclopedonale tra Noli e Varigotti. E già questo mi fa sorridere, dal momento che nelle opere pubbliche sappiamo che è più facile che ci sia uno sforamento dei costi, piuttosto che il contrario. E per avere notizie più chiare da una Regione reticente  abbiamo dovuto scrivere alla Procura della Repubblica. Affinché i lavori possano iniziare, la Regione deve firmare una convenzione con l’ANAS ma anche con il comune e finché io sarò sindaco nulla del genere sarà mai firmato”. Si erano susseguiti, poi, vari interventi a sottolineare lo  “scandalo”.

Così l’avvocato Mattia Menotti (in sostituzione dell’avvocato Daniele Granara), che sta seguendo il ricorso al TAR per il comune di Noli: “Questo progetto è stato presentato nel 2011 da una controllata con quote di Regione e ANAS, è stato sottoposto a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per ben tre volte e, dopo essere stato bocciato le prime due, è stato approvato al terzo tentativo solo nel 2016 ; Marco Piombo, delegato regionale del WWF: “Ci sono delle evidenti criticità ambientali. La Legge Regionale 39/2009 afferma all’articolo 7 che è vietato occludere o danneggiare grotte e geositi. E noi siamo a conoscenza della presenza di almeno tre grotte all’interno del tracciato previsto. Per questo il WWF valuterà un ‘adiuvandum’ di appoggio al ricorso del comune. Un progetto del genere prevederebbe l’asportazione di oltre 160mila metri cubi di materiali, che ancora non si sa dove verranno portati, in che modo (forse via mare) e per quale utilizzo. In più ancora non si sanno i reali tempi e costi del lavoro. Il problema, comunque, è regionale: sono in atto numerose grandi opere che stanno creando buchi nel territorio per milioni di metri cubi che non si sa come e dove verranno smaltiti”.

L’architetto Giovanni Maina mostra un breve video nel quale si fa un paragone con quanto in corso ad Albisola, in frazione Grana. Maina spiega: “Solo l’installazione della cosiddetta talpa richiede un mese di lavoro. E quando la talpa viaggia a pieno regime è in grado di far partire un mezzo pesante carico di terra ogni cinque minuti sulle 24 ore. Immaginate l’impatto sul traffico e sull’immagine turistica cittadina”.

Dopo l’architetto Maina, l’ingegner Giachino mostra alcune proiezioni nelle quali si nota il livello di franosità del Capo, sottolineando: “Sono documenti prodotti dalla stessa ANAS, quindi non certo di parte”.

Il consigliere di minoranza Lucio Fossati aveva attestato che: “…sarebbe stata opportuna una campagna informativa per sapere che cosa ne pensa la cittadinanza, magari realizzando un pieghevole scritto con onestà e semplicità. E comunque sappiamo che la popolazione è al 90% contraria”.  L’ingegner Roberto Ferrario, di Finale Ligure, già nel 2010, quindi prima ancora di questo accordo Regione/ANAS, aveva elaborato una proposta, che oggi ripresenta, nella quale prende in esame l’idea di utilizzare la vecchia galleria ferroviaria oggi dismessa a Nord dell’Aurelia a senso unico per la circolazione in direzione Ponente, mentre l’attuale tracciato della via Aurelia sarebbe suddiviso in due corsie, separate da strutture ‘New Jersey’, aiuole o altro, una da destinarsi alla circolazione automobilistica in direzione Levante e l’altra come pista ciclabile. Una proposta che l’ingegner Ferrario definisce “Quasi a costo zero”.  Sempre da Finale Ligure, Carlo Lovisolo, guida naturalista, fotografo ed esperto del territorio, sottolinea come, da La Spezia a Ventimiglia, Capo Noli rappresenti  il punto di maggior biodiversità, con oltre 600 differenti specie di piante e numerose specie animali rare o di interesse. “Non è solo un Sito di Interesse Comunitario (SIC), è il più bel SIC della Liguria”, afferma Lovisolo. Niccoli aveva chiuso la serata dichiarando: “Finché sarò sindaco io questo progetto non passerà mai. E spero neanche dopo”

Comunque qualcosa bisognerà pur fare per decongestionare la via Aurelia, stretta e sovraffollata; chissà se sono più belle a vedersi le file interminabili di veicoli, nel periodo pasquale, oppure non si tiene conto delle frane che,  di tanto in tanto, ostruiscono il passaggio ed “isolano” il paese di Noli, dove esiste il peggiore esempio di progetto abortito che si possa vedere in Liguria forse, ovvero  la terribile voragine dell’autosilos non finito – che sarebbe stato orribile in ogni caso –  lasciato in abbandono! E con questa “trave” nell’occhio, si vuol fare bella figura ad apparire “verdi”  od a proporre soluzioni fantasiose, se non bislacche, mi si consenta,  come quella dell’ingegner Ferrario, ma i problemi rimangono e poi era stato detto che le sollecitazioni del traffico compromettono la stabilità della roccia, in quel punto friabile; è meglio vedersi di fronte, ciclicamente, una frana, o pensare ad un tunnel che alleggerisce l’Aurelia?  E tutto lo stress viario attuale  non è sicuramente di beneficio per l’eccezionale area di biodiversità che Capo Noli rappresenta! Sono sterili e sembrano esse pure volte a far bella figura di conoscenza dei fatti,  tutte le affermazioni sui detriti ed il loro ricollocamento! Tutti i cantieri del genere ammucchiano detriti, anche quello dell’Aurelia bis Albisola-Savona. Anche il WWF dovrebbe guardare un po’ più in là del proprio naso!Bisognerebbe davvero pensare, prima di stracciarsi le vesti! Tale è l’opinione personale dello scrivente!

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