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ATTUALITÀ

Un grande showman: Walter Chiari

Un protagonista dello spettacolo italiano se non il più grande, certamente un geniale showman, riusciva a soggiogare intere platee a teatro in Tv aveva qualità uniche: giovane, spiritoso, bello. Annichiarico Valter nasce a Verona l’8/3/1924 da genitori pugliesi padre poliziotto, la madre che amava molto, maestra.  A 3 anni vanno ad abitare a Milano e a 14 anni va a lavorare alla Isotta Fraschini dove inizia a fare l’intrattenitore per i compagni di lavoro e si avvicina al pugilato, bravo, intelligente, forte, agile sarà campione lombardo nel 1939.  Passa a lavorare in banca, salendo sulla scrivania fa una imitazione di Hitler, fa ridere, ma verrà licenziato. Dopo l’8 settembre si arruola nella X Mas., ma il suo cuore pensa al teatro.  Una sera con amici va al Teatro Olimpia, l’attore è ammalato, gli amici  lo incitano a salite sul palco, ripete l’imitazione di Hitler il pubblico lo applaude, continua tutta la sera, ottiene il primo contratto come intrattenitore a 50lire a spettacolo. Nel 1950, incontra Marchese che gli prepara i programmi, il primo notevole “rosso di sera” e Marisa Maresca che gli insegna tutto della vita e dello spettacolo. Un po’ balbuziente assume cocaina perchè lo aiuta a parlare bene e sciolto, ne diventerà dipendente.  Intanto trova Carlo Campanini di Torino, saranno coppia fissa a lungo, che lo farà diventare attore serio. A 26 anni incontra Luchino  Visconti che lo porta nel mondo del cinema, lavora con la grande Anna Magnani. Quasi giocava con il suo talento, un po’ guascone, sa essere matto come i Veneti, intransigente e generoso come i milanesi, invece che solare espansivo come i pugliesi.  Per lavorare voleva davanti il pubblico, che lo inciti e lo aiuti. Ha tanti amori: teatro, Tv, cinema, ma soprattutto le donne. Piaceva alle donne, ma preferiva essere corteggiato che corteggiare. Sposa Alida Chelli, hanno un figlio, ma quando nasce è in carcere per detenzione e spaccio di droga. Sarà arrestato per lo stesso motivo anche nel 1984 ed ancora nel 1991. Generoso, di buon cuore, spende e spande, regala, morirà povero. Muore sul divano per infarto, solo. Lo troverà un amico che lo aspettava, insospettito perchè non rispondeva al telefono. Volle sulla tomba la scritta “è sonno arretrato”. Sicuramente ha volato alto, mangiandosi la vita a grossi bocconi, divorandola, ma lasciando un segno indelebile.


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