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ATTUALITÀ

10 febbraio, anche questa una data da non dimenticare

Dopo decenni di oblio del dramma degli italiani del “confine orientale”, per sentire comune, condiviso dalle principali forze politiche, il 10 Febbraio è il “Giorno del Ricordo”, istituito ufficialmente dalla legge Menia, dal nome del deputato triestino che la propose; l’Italia ha così inteso onorare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre, degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra”(Legge 30 marzo 2004 n° 92) . Da un documento inviatoci dalla signora Gabriella Bianchi, dell’ ANVGD, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di Savona, riportiamo le seguenti note.

La data scelta si riferisce al 10 febbraio 1947, giorno della firma del Trattato di pace di Parigi, con cui l’Italia fu costretta, tra altre pesanti clausole, a cedere alla Jugoslavia l’Istria e parte della provincia di Gorizia, Fiume, Zara, la Dalmazia e le isole del Quarnaro e dovette accettare l’internazionalizzazione di Trieste, che solo nel 1954 tornerà italiana.

Attorno a questi avvenimenti si sono consumate storie drammatiche. Nel settembre del 1943 e poi, a guerra finita, nel maggio del 1945, le forze armate di Tito misero in atto terribili vendette e, perseguendo un chiaro intento annessionistico, una vera e propria pulizia etnica nei confronti di cittadini italiani inermi: migliaia furono le vittime, tra i morti in campi di lavoro e di concentramento jugoslavi e coloro che furono uccisi, molti dei quali vennero poi gettati nelle foibe, inghiottitoi, ovvero caverne a pozzo, crepacci, se non vogliamo attenerci allo stretto linguaggio scientifico, tipiche della conformazione geologica carsica, frequentissime nella regione: nome che non richiama più nulla di naturalistico, ma evoca, sinistramente, una triste pagina di storia! Talvolta, in quei profondi pozzi naturali, qualcuno finiva ancora vivo, trascinato dal peso degli uccisi, legati tra loro con filo di ferro. La morte poteva essere veramente atroce! In alcune foibe è stata rinvenuta la carogna di un cane nero che, secondo un rituale di origine balcanica, col suo latrato avrebbe tolto in eterno la pace alle anime. A questo si deve aggiungere lo strazio dei congiunti cui veniva persino negata la possibilità di seppellire i loro cari.

Il timore delle violenze e il desiderio di non rinunciare all’ identità italiana indussero la maggior parte della popolazione di lingua italiana a lasciare le loro terre. Almeno 300.000 furono i profughi costretti ad abbandonare ogni loro avere e ad affrontare l’incertezza del futuro e una accoglienza tormentata, sopportando spesso anche l’accusa, mossa da alcune parti politiche, di essere fascisti in fuga o “sfuggiti al giusto castigo”!

L’ Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia (ANVGD),Comitato Provinciale di Savona, vuole richiamare l’attenzione sull’Esodo giuliano dalmata, e ha predisposto un progetto per le scuole dal titolo “Geografie di memoria”, con il quale si intende conservare e far conoscere il patrimonio di ricordi dei profughi che, spesso più per caso che per scelta, hanno potuto ricominciare la loro vita a Savona o nella sua provincia e comunque non va diementicato che ovunque vivono discendenti dei giuliano-dalmati, perchè ovunque, in Italia, hanno infine trovato, significativamente, una nuova casa. Coordinato dalla sociologa Silvia Pesaro, figlia di esuli, e con l’Istituto Boselli-Alberti quale scuola-polo, il lavoro di ricerca e di approfondimento prevede la partecipazione a conferenze, incontri nelle classi ed interviste ai profughi o ai loro discendenti. Il progetto è inserito nelle attività sostenute dal Consiglio Regionale Ligure “per l’affermazione dei valori della memoria del martirio e dell’esodo dei Giuliani e dei Dalmati”.

Sabato 10 febbraio, l’Associazione ANVGD invita i savonesi alle celebrazioni del “Giorno del Ricordo”: alle 16,30, presso la Cappella di Nostra Signora della Neve, in via Santa Maria Maggiore, Monsignor Calogero Marino, Vescovo di Savona, celebrerà una messa.

Alle 18 seguirà la cerimonia in Piazza Mameli alla presenza delle Autorità cittadine: dopo il commovente suono del “Silenzio fuori ordinanza” , verrà deposta una corona d’alloro presso al Monumento ai Caduti. Ai rintocchi della Campana si fermeranno poi come ogni giorno passanti e traffico per attimi di raccoglimento. La Corale Alpina Savonese intonerà infine il coro “Va’ pensiero”. Il coro verdiano, musica dell’esilio, è il canto della giulianità, risuonato nell’Arena di Pola, nel Capodanno del 1947, quando la quasi totalità dei polesi si apprestava ad abbandonare per sempre la terra natale.

Due studentesse savonesi, Maria Luisa Zolesi, classe V E dell’Istituto di Istruzione Superiore “Boselli-Alberti” e Costanza Foccis Cicogna, della IV E del Liceo Della Rovere sono tra i vincitori della diciassettesima edizione del concorso “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verita’, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli ”  bandito dalla regione Liguria.  ll bando regionale era  ispirato alle parole pronunciate da Lucia Bellaspiga, oratrice ufficiale a Genova in occasione del Giorno del Ricordo 2017, riferendosi ai territori dell’Istria, Dalmazia, Fiume e in generale della Venezia Giulia: ” il resto d’Italia si è mai reso conto davvero del fatto reale, concreto che mentre nel mondo si celebrava la sospirata pace, in queste terre, solo in queste, la guerra riprendeva più feroce di prima? ”

Lucia Bellaspiga, scrittrice, giornalista e figlia di esuli, è stata invitata da ANVGD e il 20 ottobre ha tenuto una conferenza sul tema in Sala Rossa, a Savona, con grande successo di pubblico. Anche tale conferenza rientrava nel progetto “Geografie di Memoria”.

Le studentesse saranno premiate venerdi 9 settembre, a Genova nel Complesso monumentale di Sant’Ignazio. Il premio vero e proprio consiste in un viaggio-studio presso i luoghi simbolo del martirio e dell’esodo delle popolazioni Giuliano-Dalmate, accompagnati da una delegazione di Consiglieri regionali, da rappresentanti delle ANVGD Liguri.

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