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ATTUALITÀ

Ma quanto siamo dipendenti dalla tecnologia?

Come è cambiato, sta cambiando il modo di comunicare, di essere animali sociali. Nel mondo siamo quasi 8miliardi di persone, il 50% sono utenti di internet (esclusi, anziani, bambini, disagiati, indigenti) e questo significa avere una vita social. Una volta si usciva, si chiudeva la porta, si cercavano luoghi di aggregazione, persone. L’umanità è cambiata, sta cambiando, oggi usiamo le nostre protesi emotive, non si deve interpretare, basta guardare, ricevere un like per essere gratificati I social + istagram o facebook. I giovani dicono istragram più facile, gradita, divertente, diretta. E’ il profilo di sé che dà l’immagine di se stessi I genitori sono distanti da questo modo di vedere, un po’ amareggiati, si domandano: cosa avremo sbagliato. Facebook è più difficile, bisogna scrivere, mentre con istagram fai foto e la pubblichi, ti giochi il consenso. I Social (la rete), sono strumenti quasi perfetti, invadono, assorbono tutti, si entra nel gioco, con necessità di essere sintetici. La rete offre cultura, letteratura, giornalismo, in questo è potenzialmente perfetta, ma porta ad esagerare nel controllo, compreso prima di dormire o appena sveglio, a controllare le novità per sapere chi, come avevano risposto, importante avere un pubblico, che diventa dipendenza. Va da distrazione a patologia, con le informazioni raccolte, spesso terribili, è un vivere malsano, nervoso, stressato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva incluso tra le dipendenze i video giochi, ma non i social. In realtà il 6% della Popolazione Mondiale è dipendente dai “social”. Difficile capire come si sviluppa, quando si diventa dipendenti; pare, quando si prova piacere si è spinti automaticamente a ripetere. A Trieste esiste un Centro di Neuro Scienze che si dedica a questi temi. Le sfide in youtube, sono la sublimazione delle sconcezze. Attraversare i binari all’ultimo minuto, lanciarsi da un grattacielo con tute alari ridotte sono state in parte sostituite da personaggi come “la regina bastarda” capace di ingurgitare un panino enorme in minor tempo o il maggior numero di panini in una data unità di tempo sbavando davanti la telecamera. Piace, trova ammiratori, sollecita sadismo dello spettatore. Raggiunge il consenso attraverso l’odio, il dissenso, “mi osservano, esisto”. Le sfide, l’azione, lo spettacolo sono in particolare estive. Capaci anche mangiare cibo compreso il contenitore in plastica, mangiare in strada nudi. Se molti sono gli attori, milioni sono gli spettatori, si disputano il territorio della rete, il record dell’orrido. Si narra di ragazzi, che vivevano come “clochard” reclusi, in simbiosi con video games Figura che fa riflettere, è apparsa in Giappone, Hikikomori, pare provocata da ansia lontana dalla nostra esperienza, dove è stata studiata. Ora si è radicata anche da noi. Taciturni, silenziosi, rifiutano ogni relazione umana, lasciano amici e scuola, vivono chiusi nella loro stanza, senza uscirne mai, collegati on line. Difficile aiutarli per l’alimentazione, igiene della camera e della persona. Lo stesso problema si pone agli anziani soli, chiusi in cameretta, con compagno il Pc. Interessante l’iniziativa proposta agli anziani a Singapore: giardinaggio, impiantare alberi con il duplice vantaggio: serenità e ossigeno (ogni albero produce ossigeno per 2persone). Merita una citazione le dipendenze da tecnologie che incidono, talvolta pesantemente, su i grandi, ma interferiscono nel rapporto genitori e figli e spesso sono i figli preoccupati per la salute mentale dei genitori In Italia inizia adesso, mentre all’estero il problema è molto più avanti. Si tratta di una attenzione distratta, spostata dal ragazzo, che deve essere aiutato, si sente defraudato, non considerato, se il genitore è attratto, non sa staccarsi dal gioco, dai social, anzi prova fastidio per le richieste del figlio specie se piccolo.

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