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CRONACA

Accorpamento tra le Camere di Commercio

camera di commercio svE’ stato illustrato questa mattina dai tre presidenti camerali all’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria, Renzo Guccinelli, l’avvio dell’iter che porterà all’accorpamento tra le Camere di Commercio di Imperia, Savona e La Spezia . Dalla fusione dei tre enti camerali, a fine anno – conclusi i vari passaggi tra ministero dello Sviluppo Economico e Conferenza Stato Regioni e definite le non semplici procedure di nomina del nuovo consiglio camerale unico di 33 componenti – nascerà la Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura Riviere di Liguria Imperia La Spezia Savona.
Lo hanno deciso la settimana scorsa i consigli dei tre Enti, in collaborazione con la Regione Liguria, che con questo provvedimento hanno così anticipato l’annunciata riforma del Governo che prevede, fra l’altro, di dimezzare  entro il 2018 il “diritto camerale”, la quota annuale versata dalle aziende alle Camere di Commercio.
L’annuncio è stato ufficializzato in mattinata nella sede della Regione Liguria dall’assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli insieme con I presidenti delle Camere di Commercio di Imperia, Savona e La Spezia Franco Amadeo, Luciano Pasquale e Gianfranco Bianchi.
La Camera di Commercio Riviere di Liguria, che opererà in collaborazione con la Camera di Commercio metropolitana di Genova, avrà sede legale a Savona e conterà su una base imprenditoriale costituita da 97 mila 233 imprese, poco meno del 50 % del totale regionale.
La popolazione residente nei territori della nuova Camcom Riviere supera il 45% degli abitanti della Liguria; percentuale che sale a quasi il 70% della regione per quanto riguarda la superficie territoriale di competenza. L’autoriforma del sistema camerale ligure comporterà un drastico taglio di componenti degli organi camerali: circa 50 in meno fra membri di giunta, consiglieri revisori dei conti e prevede la nomina di un unico presidente. Nessun taglio al momento tra i 132 dipendenti che continueranno a operare nelle tre sedi, ma il cui numero è previsto in discesa a 121 nel 2018, senza possibilità di turnover.
Proprio partendo dal nome, dal toponimo Riviere, che evoca il mare e le sue multiformi attività, l’Ente unico sarà in grado  di valorizzare e moltiplicare al massimo le enormi potenzialità  e capacità economiche che le due “ali di Liguria” possono dispiegare, dal turismo all’agricoltura, all’agroalimentare ai porti, dalla logistica all’artigianato di qualità, alla manifattura industriale.

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