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ATTUALITÀ

ADDIO A LELIO SPERANZA

di Giorgio Siri

Sabato 7 gennaio, i funerali di Lelio Speranza, nel Duomo di Savona,  salutano una personalità ormai insostituibile. Speranza aveva compiuto novant’anni il 18 ottobre scorso. L’età era sufficientemente avanzata per poter testimoniare gli avvenimenti che hanno costituito la  Storia che ci riguarda direttamente e l’uomo, Speranza, ne era stato protagonista. Nel mese di ottobre scorso, quando era già gravemente malato, due eventi erano stati tenuti, in occasione del suo noventesimo compleanno: il 18 ottobre un ricevimento presso la Sala Rossa del Palazzo Comunale di Savona, durante il quale gli era stato consegnato, dal Sindaco Ilaria Caprioglio, un encomio da parte della città di Savona,  presenti le altre Autorità civili e religiose, i rappresentanti delle Associazioni Sportive ed il nostro Direttore, Roberto Pizzorno, attuale responsabile provinciale del CONI, di cui Speranza era presidente dal 1977; venerdì 21 ottobre, presso la sede della Società Cattolica “A Ballunn’a”, la presentazione del saggio “La Fiamma che arde nel cuore”, di Antonio Rossello; testo che, secondo quanto conferma l’autore, avrebbe voluto delineare una biografia di Speranza ma che, proprio lui, dall’uomo lontano dai clamori e dall’autoreferenzialità che era, volle divenisse, come magistralmente è divenuto, un percorso degli avvenimenti della storia savonese del novecento, dove Lelio Speranza, dalla Resistenza in poi, figura fra i protagonisti delle vicende ripercorse. Uomo della Resistenza, coinvolto in azioni temerarie e pericolose, subì la prigionia insieme col padre Carmelo, riportandone le drammatiche testimonianze. Toccante il ricordo della morte del suo comandante, il liberale Aldo Ronzello, esponente del C.L.N., colpito da un cecchino il 25 aprile 1945, mentre, insieme con lui, affiggeva un manifesto che annunciava la Liberazione. Speranza, commosso, aveva testualmente riferito, alla serata presso la “Ballunn’a”, che Ronzello gli era morto tra le braccia! Tali vicende poteva raccontare Lelio, vicende di molto tempo fa, di un periodo in cui si era combattuto per la Libertà e la Democrazia, per una Società migliore, e Speranza era tra coloro che per questo avevano combattuto: la sua esperienza nella Resistenza è citata in pubblicazioni storiche come “La liberazione in Liguria” di Augusto Miroglio.

Nel dopoguerra l’impegno civile di Speranza è stato molteplice: nell’attività politica, come esponente della Democrazia Cristiana, di cui fece parte, per qualche tempo, del Collegio Nazionale dei Probiviri; nell’attività organizzativa sportiva, di cui fu un instancabile dirigente e che gli valse riconoscimenti sentiti: significativo, ad esempio, il conferimento della cittadinanza onoraria di Osiglia, nel 2002, per aver aiutato il Comune della Val Bormida nelle iniziative sportive. Ma vogliamo ancora ricordare le parole del nostro Direttore, Pizzorno, nella serata del 21 ottobre, che aveva affermato che Savona, grazie a Lelio Speranza, è dotata di impianti sportivi di ottimo livello.

Nel 1948 Speranza fu tra i fondatori della F.I.V.L. – Federazione Italiana Volontari della Libertà – e ne divenne consigliere nazionale, già con il primo Presidente, il generale Raffaele Cadorna; della F.I.V.L., che tra i fondatori contava nomi come Mattei,Marcora,Taviani, Ferrando-il partigiano “Scrivia”- fu presidente per la Liguria sino al 1950 e, in seguito,  indefesso promotore, per la perpetuazione dei valori della Resistenza.

Lelio Speranza, per l’impegno civile profuso, rappresenta una personalità “pubblica”, di riferimento per tutti, ed ora la memoria di essa. Vogliamo ricordare, tra i riconoscimenti di cui venne insignito, i titoli di Gran’Ufficiale al Merito della Repubblica, di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica, della Stella d’Oro del CONI.

Scrive di lui Pierfranco Quaglieni di Torino, storico, direttore del Centro Pannunzio: “E’ stato un mio grande amico,ma soprattutto per me è stato un maestro di libertà.C’era tra noi anche una simpatia reciproca che ci legava. Venne nel luglio scorso a Torino a festeggiare la mia Mamma che compiva cent’anni.Se ho fatto delle iniziative sulla Resistenza in Liguria, lo debbo a lui che mi volle presidente della FIVL ad Alassio dove apponemmo insieme una piastrella all’Istituto salesiano in ricordo della M.O.V.M.(Medaglia d’oro al valor militare, n.d.r) capitano Franco Balbis, fucilato dai fascisti al Poligono del Martinetto di Torino insieme al generale Perotti. La sua vita è stata esemplare,costantemente dedicata alla famiglia e alla Patria con coerente,inflessibile,generoso spirito di servizio e forte passione civile :dagli anni giovanili in cui fu un giovanissimo eroe della Resistenza alla presidenza del CONI.L’Italia,la Liguria,Savona perdono uno dei suoi cittadini migliori,davvero un grande esempio di Italia civile,onesta,limpida.Un uomo come lui non poteva più vivere La sua vita è stata esemplare,costantemente dedicata alla famiglia e alla Patria con coerente,inflessibile,generoso spirito di servizio e forte passione civile :dagli anni giovanili in cui fu un giovanissimo eroe della Resistenza alla presidenza del CONI.L’Italia,la Liguria,Savona perdono uno dei suoi cittadini migliori,davvero un grande esempio di Italia civile, onesta, limpida.”

Lo ricorda commosso il nostro collaboratore Antonio Rossello, scrittore, lui pure dirigente F.I.V.L., che ebbe con Speranza un lungo periodo di comunanza intellettuale e di impegno pubblico; la fondazione del “Centro XXV Aprile” di cui Rossello è responsabile nazionale, avvenne sotto gli auspici di Speranza, che ne rivestì la carica di presidente onorario. Il “Centro XXV Aprile”, in seno alla F.I.V.L., si propone di tenere sempre viva la memoria storica e civile dei valori della Resistenza e della Liberazione, rivolgendosi in particolare ai giovani che, ormai, sono lontani da quegli avvenimenti.

Concludiamo proprio con le parole di Rossello, eloquente richiamo in questo momento di cordoglio:“Dietro il difetto di rischiare lo smarrimento nel labirinto della Sua vita complessa, si cela, infatti, un vantaggio irripetibile, non solo per quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di condividere con lui un cammino: attraverso Speranza, e le sue vicende, ci è permesso rivivere il punto centrale della storia savonese contemporanea. In tal senso, fedeli ad un Amico sincero, diventa oggi una responsabilità concretizzare il suo insegnamento nel quadro di un cambiamento generazionale e delle complesse evoluzioni della società.”

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