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Nelle elezioni tedesche di ieri ha vinto, per la quarta volta di seguito, Angela Merkel. Molto meno trionfalmente di quanto sperasse, ma ha vinto !
E’ un grandissimo risultato per la figlia di un Pastore luterano, vissuta da bambina in una parrocchia nella DDR (la Germania comunista), che si è laureata in fisica all’Università di Lipsia e, conseguito il dottorato di ricerca in chimica quantistica, ha vissuto fino alla caduta del muro di Berlino in un laboratorio di ricerca. Fu iscritta alla Gioventù Comunista fino al 1989 quando aderì al partito Risveglio Democratico, poi confluito nella CDU. E’ noto il suo feeling con Helmut Kohl del cui terzo governo diviene ministro della gioventù e delle donne. Si allontanò da Kohl nel 1998, poi divenne Presidente della CDU. Nel 2002 la CDU scelse Edmund Soiber quale sfidante di Gerard Schoder, il quale vinse le elezioni e la Merkel divenne il leader dell’opposizione nel Parlamento tedesco.
Nel 2005, vinte le elezioni, Merkel divenne Kanzlerin (in italiano, con brutta traduzione, “cancelliera”), incarico che ha mantenuto interrottamente fino ad oggi e con le elezioni di ieri si accinge a continuare ad occupare questo ruolo per altri 4 anni. Il problema sarà con chi potrà formare il nuovo governo, perché la CDU non ha la maggioranza assoluta dei voti. Il 33%, che ha ottenuto la CDU, segna un arretramento dell’8,5% circa rispetto alle elezioni del 2013. Sono, di molto, aumentati i voti dell’AFD (l’estrema destra populista) oggi al 12,8% mentre nel 2013 non era riuscita ad entrare in Parlamento. L’FDP, il Partito Liberale che nel 2013 non aveva raggiunta la soglia minima del 5%, ieri si è attestato al 10,6% ed il Partito ecologista con il 9,1% è in aumento di un punto rispetto al 2013.
L’affluenza è stata molto alta, pari al 76,2% degli aventi diritto. Nel 2013 era stata poco più del 71%. Fare il nuovo governo non sarà facilissimo perché i socialisti dell’SPD, che hanno perso 5 punti rispetto alle elezioni del 2013, non intendono partecipare al governo ed hanno dichiarato che andranno all’opposizione. Il loro risultato elettorale è stato disastroso ed è evidente che otto anni di governo di coalizione hanno molto indebolito la loro immagine. Ma anche la CDU ha avuto un risultato non soddisfacente che se rapportato alle regioni dell’ex DDR (la ex Germania Comunista) è assai preoccupante. C’erano già stati segnali di malcontento, se si pensa che alle elezioni europee del 2014 la AFD (Alternative für Deutschland – Alternativa per la Germania) raggiunse il 7% dei voti. Le simpatie neonaziste all’interno dei territori della ex Germania comunista sono state note fin dal 1990 anno della riunificazione delle due Germanie, voluta fortemente dal Helmut Kohl. Va ricordato che in quei territori i cittadini nati prima del 1935 non hanno (prima del 1990) mai conosciuto la democrazia. Prima sotto il regime nazista e poi sotto il regime comunista si sono abituati ad una vita dove lo Stato regolava tutte le questioni, culturali, economiche e di vita quotidiana. Molti di loro si sono adagiati in questo infantilismo politico che li deresponsabilizzava. La Merkel due anni or sono ha compiuto un errore imperdonabile. Fece una “furbata”: cercando di accogliere solo profughi di qualità, di fronte all’esodo di centinaia di migliaia di profughi dalla Siria, annunciò che la Germania era pronta ad accogliere tutti i profughi siriani (solo siriani) che avessero voluto vivere in Germania. Arrivarono in meno di due anni circa un milione di cittadini siriani che erano scolarizzati e professionalmente qualificati, i quali fecero una concorrenza spietata (sul piano degli stipendi e della capacità e quantità di lavorare) ai tedeschi nelle fabbriche della ex Germania dell’est. Questo non potè che incrementare la già diffusa tendenza all’estremismo di destra. E’ assolutamente incomprensibile che la Merkel, che da lì proveniva, non abbia saputo prevedere questo. Ora costruire un governo con il Freie Demokratishe Partei – FDP (il Partito democratico libero, di ideologia liberale e del liberalismo economico) non sarà facile, anche se il suo presidente Christian Lindner ha già fatto capire che sono disponibili ad un dialogo con la CDU che parta dal presupposto di una visione comune dell’economia, per la qual cosa hanno già fatto capire che vorrebbero il posto di Wolfgang Scäeuble. Staremo a vedere. Quello che è certo che Macron è molto preoccupato dalla piega che sta prendendo la politica in Germania, visto l’appeal che, ante elezioni, aveva con la Merkel. Anche noi non abbiamo niente da stare allegri, perché i liberali del FDP hanno un’allergia endemica al debito pubblico e alla spesa pubblica. Quindi i nostri bilanci non gli piacciono affatto. Speriamo bene!

(Lorenzo Ivaldo)

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