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Calciando in rete “extra” – La success story di un top manager emergente

“Alzi la mano chi sa chi è Francesco Barresi?” dicevano i cronisti veneti. “Nessuno lo conosce, nessuno lo vede, mai una dichiarazione, un’assunzione di responsabilità. Il Verona va male? Barresi non c’è. Il ds è dimissionario? Tranquilli: Barresi sparisce. Si dirà: non è sua competenza. Si chiede: quali sono le sue competenze? Barresi c’è ma è invisibile. L’assenza che diventa presenza. Così come deve avergli insegnato il suo padre putativo, Giovanni Gardini, detto Richelieu. Si comanda da dietro le quinte, basta farsi vedere nei posti giusti. Cosa fa Barresi al Verona? Chi lo sa… “Giro… vedo gente… mi muovo… conosco… faccio cose…” direbbe la ragazza interrogata da Nanni Moretti in Ecce Bombo alla domanda “Che lavoro fai di preciso?”. Risponderebbe così anche Barresi Francesco, di Reggio Calabria, un passato al settore giovanile al Napoli, laureato a Teramo. Il “maggiordomo di Gardini”, così lo presentarono al Verona all’epoca del Cardinale. Presenza discreta, sempre dietro al “capo”. Poi, dopo la dipartita per l’Inter dell’ex del Treviso, Barresi è stato promosso addirittura “direttore operativo” dell’Hellas Verona.  Un bel passo avanti verso il radicamento e la ricerca identitaria che una società come l’Hellas doveva avere era stato rappresentato proprio dall’arrivo il gialloblu di Barresi.. A cercare bene, lo stesso si era fatto sentire  qualche mese fa in una intervista al Corriere di Verona dove aveva spiegato tra l’altro: “Dobbiamo dire le cose come stanno: è sbagliato vendere sogni. Bisogna pensare a ogni evenienza. Abbiamo costruito un “nostro” paracadute, perché il calcio è fatto d’imprevisti che non possono essere ignorati”. Il Verona nel frattempo è finito in serie B. Ora pare che nientemeno il Milan lo voglia nei suoi ranghi. La società rossonera ha contattato l’attuale direttore operativo dell’Hellas Verona proponendogli un ruolo che faccia da raccordo tra la dirigenza e il settore giovanile e quindi potrebbe esserci un po’ di Hellas Verona nel nuovo corso dei diavoli targato Elliott . Per Barresi, che in passato ha lavorato anche con Reggina e Napoli, si tratterebbe un bel passo in avanti visto il nuovo Milan intende puntare molto sul settore giovanile e una figura come la sua diventerebbe centrale nel progetto. Al Mila potremmo dire che per un calabrese che esce di scena ce n’è un latro che potrebbe entrare. Dopo l’addio di Massimiliano Mirabelli, è di queste ore, infatti, l’interessamento della società rossonera per Francesco Barresi, reggino classe ’83, considerato tra i più apprezzati dirigenti emergenti del panorama calcistico nazionale. Barresi, come abbiamo detto è cresciuto tra le giovanili della Reggina e poi nell’organigramma societario amaranto e in quello del Napoli. Il giovane dirigente classe 83 è considerato nell’ambiente un vero top manager: al talento naturale associa infatti una preparazione costruita sul campo e una dedizione al lavoro invidiabili. Poco appariscente, preferisce sempre lavorare dietro le quinte per portare risultati concreti alle società per cui lavora. Nonostante l’esonero di Mirabelli, quindi, la Calabria potrebbe continuare a mantenere quel legame particolare con la società rossonera che l’ha accompagnata fino a questo momento grazie anche all’ammirevole grinta di Gennaro Gattuso. Silenzioso, preparato e attento ai minimi dettagli, Barresi è il classico uomo dietro le quinte, uno che si vede poco ma lavora molto. Da ragazzo, tra le fila amaranto, guardava Mazzari da lontano, prendendo appunti. Ora è un obiettivo dei rossoneri, uno dei favoriti. La ricostruzione del nuovo Milan inizia anche dai giovani.

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