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“Calciando in rete” – Lega Pro: l’Albissola di Colla si affida all’ex Samp, Claudio Bellucci

L’accordo con il  neo coach, come ha informato la società, è stato ufficializzato lunedì sera presso il locale Herald’s  di corso Mazzini 9 ad Albisola, durante una conferenza stampa nella quale si è fatto anche il punto sull’incontro odierno avvenuto presso il Comune di Savona, in merito all’utilizzo dello stadio “Valerio Bacigalupo”. Vediamo nell’attesa dell’evento di fotografare per bene il noto personaggio che dopo aver avuto una brillante carriera da attaccante prova ora ad imporsi in qualità di tecnico. La vera ribalta calcistica di Bellucci, è iniziata all’età di 18 anni (lui è un neoacquisto un classe 1975), in una sera europea di aprile, al “Ferraris” contro l’Arsenal. La Sampdoria nella semifinale di Coppa della Coppe, era chiamata a ribaltare il risultato di 3 a 2 subito all’andata. Solo che ancora al 79′ le due squadre stavano pareggiando 1 a 1, con la replica di Wright alla rete di Mancini. Eriksson inserì il ragazzo al posto di Ferri, come mossa disperata. Il dramma sportivo, si ribaltatò con le reti di Bellucci all’85’ e al 86′, che permettono alla compagine di giocarsi l’accesso in finale ai rigori. La sconfitta fu purtroppo solo rimandata, ma che notte quella notte! “Sì è stata quella l’occasione che mi ha fatto conoscere in tutta Italia e oltre confine” avrebbe in seguito confessato Bellucci. Nato a Roma era ancora un ragazzino quando venne notato nella Lodigiani e si trasferì a Genova esattamente nel ’90. Inutile ricordare i campioni blucerchiati di quegli anni, basti fare il nome – oltre al già citato attuale Ct della Nazionale – di Vialli, Cerezo e compagni.E’ in un contesto così ricco che si fece le ossa e si affermò, ma sono state anche altre le tappe importanti nella sua carriera: Napoli e Bologna. In azzurro visse anche la triste retrocessione in B e ritorno nella massima serie nel 2000 (due stagioni nelle quali fu condizionato da un lungo infortunio).L’anno successivo giocò in Emilia e lì rimase per 7 anni. Chiuse la carriera al Modena nel 2010 per ritirarsi definitivamente dall’attività agonistica. Il mestiere di allenatore è una strada che prende molto presto, iniziando con le giovanili della Lodigiani, dopo pochi mesi dalla fine della carriera da giocatore. A partire dal 2013 compie la sua ascesa nella Sampdoria dai Giovanissimi fino alla Primavera insieme a Enrico Chiesa, diventando poi collaboratore del nuovo allenatore della prima squadra Walter Zenga, suo ex compagno di squadra, con il compito di curare la fase offensiva (esperimento negativo). Il 15 novembre 2015 con l’arrivo di Vincenzo Montella sulla panchina della Samp,assume l’incarico di guidare gli Under-17 blucerchiati. Il 7 luglio 2017 diventa il nuovo tecnico dell’Arezzo (che diventa così la sua prima squadra professionistica in Lega Pro), sostituendo Stefano Sottili. Alla quarta giornata viene però sollevato dall’incarico. Non è stata certo un’esperienza felice e non solo per le tre sconfitte in quattro gare, quanto per le rocambolesche vicissitudine societarie, con passaggi di proprietà a dir poco fumosi e disorganizzati, tesserati ai quali non vengono corrisposti da mesi gli stipendi, fornitori non saldati. Adesso un Bellucci ricaricato e che ha smaltito le scorie è pronto a ricominciare da Albissola (battuta la concorrenza di Federico Onofri e Cristian Stellini) dove troverà il ds Mussi ad accoglierlo. Bellucci vive a Bogliasco e la sua vita scorre seguendo una dinamica legata alle esigenze della famiglia. Ha tre figli, un maschio di 16 anni  (che sta provando a seguire le mie orme del padre)  e due belle bambine di 13 e 8. Al nuovo condottiero della truppa ceramista va l’incoraggiamento sincero della nostra redazione sportiva.

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