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Calcio, la Veloce: un esempio virtuoso suo malgrado

Quest’anno l’Eco focalizzerà la sua attenzione sui campionati di Prima e di Seconda Categoria. Tuttavia, quando accaduto nella prima giornata del campionato di Promozione merita un “off topic” che però riguarda da vicino ogni società del calcio dilettantistico.

In particolare, quello che ha fatto clamore è stato il pareggio che la Veloce ha imposto alla Cairese. Guardando ai nomi delle società, tutto ciò non sembrerebbe degno di nota; si da il caso, però, che i velociani abbiano schierato una compagine in cui il giocatore più anziano era un classe ’93 e la maggior parte della rosa formata da giocatori nati dal ’96 in poi mentre dall’altra parte i valbormidesi potevano contare su una “macchina da guerra” costruita sulle ceneri della retrocessione della passata stagione.

Sarà il campionato che deciderà se la Veloce riuscirà a salvarsi e se l’episodio di qualche giorno fa rappresenterà solo un fuoco di paglia, ma sarebbe assurdo non riconoscere che un’eventuale salvezza della Veloce significherebbe un barlume di speranza per la salvezza di un movimento sempre più schiavo di sponsor, premi di preparazione e interessi che vanno oltre il campo da gioco. Troppo spesso ci si dimentica che le prime squadre dovrebbero essere espressione del settore giovanile, unico modo per creare progetti duraturi e non alternare anni da “top team” a periodi bui e a rischi di fallimento.

Ovviamente, non bisogna dare troppi meriti alla società, in quanto forse, se le disponibilità economiche fossero state maggiori, non avrebbe allestito tale rosa; per questo il titolo “esempio virtuoso suo malgrado”.

Il portiere Cerone e capitan De Luca, entrambi classe ’95, ai nostri microfoni, hanno espresso i loro pareri sulla stagione in corso

Cerone

  • Pochi “nomi” e tanti giovani, l’entusiasmo potrà rimpiazzare il gap di esperienza?
  • “Lo spero vivamente, ma da solo l’entusiasmo non basta. Ci vogliono applicazione e duro lavoro. Seguendo alla lettera i dettami di mister Barresi potremo dire la nosta. Sarà poi il campo a dare il verdetto definitivo”
  • Da “under” a “senatore”, il tuo atteggiamento è cambiato? Senti più responsabilità?
  • “Il mio atteggiamento non è cambiato. Affronto gli allenamenti e le partite sempre nello stesso modo. Essendo, però, tra i più “vecchi” è normale avvertire un pizzico di responsabilità in più”

De Luca

  • Una Veloce giovane e nuova, si respira un’aria più “fresca” nello spogliatoio?
  • “Il clima è estremamente sereno, siamo un gruppo di giovani e abbiamo voglia di dimostrare tutti insieme che siamo giocatori sottovalutati. Molti ci danno già per spacciati, questo ci ha caricati moltissimo e ci ha uniti ancor di più”
  • A soli 21 anni la fascia di capitano, quale pensi che sia il modo migliore per intepretare tale ruolo?
  • “Per prima cosa, ci tengo a sottolineare che la fascia non mi ha fatto e non mi farà mai montare la testa, il mio atteggiamento rimarrà sempre lo stesso. So di essere un capitano atipico e so che lo sono semplicemente perché siamo una squadra giovane. Questo è il mio quarto anno con la Veloce e sono molto legato a questa maglia. Credo fortemente che la cosa più importante sia incitare i propri compagni anche dopo un errore e non metterli subito in croce magari per nascondere i propri errori ” (parole molto mature, siamo sicuri che sia proprio necessario avere tanti anni alle spalle per interpretare il ruolo di capitano? ndr).

 

Michael Traman

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