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ATTUALITÀ

Crisi complessa del Savonese: la Regione stanzia oltre 20 milioni

CGIL, CISL, UIL di Savona, hanno affrontato questa mattina, presso la sede della Regione Liguria, le problematiche relative all’”Area di crisi industriale complessa del Savonese“, nel corso di un incontro, chiesto lo scorso gennaio, con i rappresentanti della Regione, dei Comuni interessati e degli Imprenditori della Provincia di Savona.

La Regione Liguria ha comunicato che il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale sarà formalizzato entro la prossima settimana in un altro incontro, già fissato, del Gruppo di Coordinamento Nazionale (GCC); nei giorni seguenti sarà definito e sottoscritto l’ “Accordo di Programma” presso il Ministero dello Sviluppo Economico per il rilancio del territorio savonese riconosciuto “area di crisi industriale complessa”, nel settembre del 2016.

La Regione Liguria intende dare priorità, nell’indirizzare i finanziamenti pubblici, ai settori manifatturiero e della logistica e trasporto ed agli interventi riguardanti le infrastrutture.

Sotto il profilo finanziario, la Regione Liguria interverrà con circa 25 milioni di euro, ai quali si dovranno aggiungere i fondi stanziati dal Governo, il cui ammontare sarà definito nell’incontro della prossima settimana e che si spera di pari importo dello stanziamento dalla Regione.

Le manifestazioni di interesse all’appello di fine settembre, promosso dal Ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione Liguria e da Invitalia per le aree di crisi complessa del savonese e della Val Bormida, nell’ambito del progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area, sono state 123, con 27 progetti che potrebbero essere immediatamente realizzabili, per un investimento totale di oltre 200 milioni di euro, che comporterebbero  la creazione di oltre 600 nuovi posti di lavoro.

Cgil Cisl Uil hanno chiesto una particolare attenzione alla gestione di tale, eventuale nuova occupazione, tenendo in massima considerazione la ricollocazione di personale attualmente interessato da ammortizzatori sociali ed in ogni caso espulso dai cicli produttivi di imprese del territorio, comprendendovi anche i giovani. Nuova occupazione che dovrà essere supportata da percorsi formativi e di riqualificazione del personale con la disposizione di strumenti a sostegno del reddito nel caso in cui i risultati degli investimenti precedessero il riassorbimento del personale.

Cgil, Cisl, Uil, hanno rammentato le molte crisi aziendali che hanno colpito la realtà economica locale: Piaggio, Bombardier, Ferrania Solis e Technology, Asset, ATA, TPL, Cantieri Mondomarine, Italiana Coke, per citare le Imprese più note. I sindacati insistono nel sottolineare la necessità di una comune politica delle Istituzioni Locali e Governative, per riuscire ad individuare soluzioni al futuro economico delle imprese e al destino occupazionale di centinaia di lavoratori, oggi a rischio.

L’ Accordo di Programma è una tappa fondamentale, come da auspici della Piattaforma Rivendicativa di Cgil Cisl Uil dell’ottobre 2016, che insisteva, insieme con le iniziative di mobilitazione dei lavoratori, per il riconoscimento dello status di “Area di Crisi Industriale Complessa“.

Cgil, Cisl, Uil, ritengono importante condividere i contenuti dell’Accordo di programma e discutere con la base territoriale le opportune azioni da intraprendere; ritengono pertanto necessario l’intervento del Governo con un tavolo di monitoraggio per la verifica sempre aggiornata dello stato di attuazione dei progetti e per prendere le misure più urgenti per il rilancio dell’economia del territorio.

Così si esprime l’assessore allo Sviluppo economico e ai Porti, Edoardo Rixi: “Abbiamo condiviso con tutti i soggetti del territorio i termini dell’Accordo di programma che firmeremo, entro fine mese, con il ministero dello Sviluppo economico con l’obiettivo comune di poter chiudere questa partita portando alle aree savonesi la maggiore copertura economica possibile. L’accordo avrà una validità di due anni. Abbiamo deciso di mantenere gli investimenti su tutte le filiere produttive compresa l’ambientalizzazione di Italiana Coke, con particolare attenzione alla piattaforma e ai sistemi logistici. Come Regione Liguria prevediamo investimenti finanziari per circa 25 milioni di euro a cui si aggiungono quelli dell’Autorità portuale di sistema per quanto riguarda le opere infrastrutturali richieste dal territorio, come la strada di scorrimento. Il ministero dei Trasporti, sino a oggi, ha solo preso impegni finanziari futuri: come Regione e Ap siamo pronti ad anticipare le risorse per evitare il blocco delle opere. Vogliamo arrivare con una lista di opere con una programmazione definita, su base biennale, che ci permetta di presentarci al prossimo governo con una piattaforma già condivisa con gli enti locali. A oggi, dalla call di Invitalia, a cui seguirà il bando, risulterebbero 210 milioni di euro di potenziali investimenti sulle aree, ma potrebbero anche aumentare. Allo stato attuale, gli investimenti genererebbero oltre 600 posti di lavoro”.

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