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ATTUALITÀ

“Curiosando qua e la’…”

Maida Buggio

L’orologio del silenzio

In questi giorni di quarantena, i rumori di sottofondo delle nostre città, sono risultati praticamente inesistenti. Con le finestre chiuse, il silenzio regnava sovrano nei nostri quartieri, interrotto solo da flash mob improvvisi o dal cinguettio degli uccelli. Non siamo abituati a una vita silenziosa, ma in tempi passati il silenzio, in alcune circostanze, è stato molto importante. Nelle stazioni radio marittime, prima che la figura del marconista fosse eliminata, vi era un orologio particolare chiamato “Orologio del silenzio”, che serviva per lasciare dei momenti di “silenzio radio” riservati alle eventuali emergenze. Quest’ orologio riportava sul quadrante delle zone opportunamente colorate, in rosso e in verde, che consentivano al marconista con un colpo d’ occhio di sapere quando, nell’arco di un’ora, doveva cessare le trasmissioni e mettersi in ascolto sulle frequenze di soccorso. Questo avveniva esattamente per tre minuti a partire dai 15 e dai 45 di ogni ora per la telegrafia (settore rosso) e in fonia ai minuti 0 e 30 (settore verde). Oggi queste trasmissioni non ci sono più ma resta il ricordo, attraverso questo orologio, che volendo si può scaricare e stampare dal web. Le frequenze di ascolto che venivano utilizzate, erano 2182 Khz in fonia e 500 Khz in CW e, al di fuori dei periodi dedicati all’ ascolto delle richieste di soccorso, erano molto affollate, per cui c’era la necessità di lasciare spazio per le eventuali emergenze. Ogni nave si collegava con le stazioni costiere su queste frequenze e otteneva da esse una frequenza di lavoro dove spostarsi e svolgere un intenso traffico di natura commerciale o di corrispondenza privata dell’equipaggio. Purtroppo dal 1999, essendoci stato un’evoluzione nella comunicazione marittima (e non solo), non viene più insegnato l’alfabeto Morse, eliminando una categoria di lavoratori: i marconisti.

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