Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

ATTUALITÀ

Dal vinile all’mp3 e ritorno: la rivincita del vintage sui moderni formati tecnologici

Erano gli anni Novanta quando vennero lanciati sul mercato i compact disc, un nuovo formato più leggero e comodo che rivoluzionò completamente il modo di diffondere la musica sul mercato e sui nostri impianti. Dalle bobine a nastro fino ai vari formati del vinile infatti, la musica si è sempre ascoltata sui supporti fisici, che, per quanto belli fossero esteticamente, risultavano ingombranti, specie se si era degli ascoltatori e collezionisti incalliti, caso in cui lo spazio sulle mensole di casa iniziava a scarseggiare. Ecco quindi che i cd si presentavano come una soluzione più comoda e d’avanguardia per poter continuare la collezione dei propri dischi preferiti. Molti di noi “giovani delle generazioni di mezzo” ricordano ancora con nostalgia le spedizioni presso i negozi di dischi durante i pomeriggi dopo la scuola, quando si andava alla ricerca dell’album appena uscito oppure del cofanetto celebrativo di questo o quell’artista; ma l’avvento della musica sui formati digitali dei primi anni Duemila ha letteralmente annientato tutto questo fiabesco bagaglio di ricordi: quei dischi che tanto bramavamo sono stati a loro volta rimpiazzati dagli mp3, un formato digitale dalle dimensioni ancora ridotte (che oggi si trasportano per mezzo di chiavette usb) con cui poter ampliare ulteriormente il nostro patrimonio di ascolti. Ma del resto questo è il progresso, un formato ne rimpiazza un altro senza lasciare che l’avanzata tecnologica si fermi, eppure, vi è ancora uno zoccolo duro di nostalgici che non rinuncia ai formati “vintage” come le musicassette, i 45 giri e i cd stessi. Essi sono da considerare degli intrepidi irriducibili, che ancora oggi, nel 2017 quasi 2018, quando tutti i giovanissimi quasi ignorano che cosa sia un walkman, continuano ad imbottirsi la casa di album “ingombranti”. Se la loro poteva sembrare una battaglia contro i mulini a vento, ecco che è arrivata l’inversione di tendenza: è ormai dato di fatto che gradualmente il “retrò” stia tornando di moda, riprendendosi una sorta di rivincita sull’avvenieristico. Tra l’aumentare delle fiere del disco, con presenze sempre più sostenute, e il ritorno in città di qualche coraggioso negozio di musica, i gusti dei musicofili stanno rivalutando sempre di più i vecchi formati.

Rispondi