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CULTURA

Dialogo e cooperazione internazionale

“Nel 1986 l’incontro per il dialogo di Assisi ha insegnato che la misericordia è fondamentale e per l’Islam Allah si manifesta all’uomo con 99 denominazioni”, ha dichiarato ‘Abd al –Ghafur Masotti, responsabile per il dialogo interreligioso della Coreis italiana, “e voglio dire che Dio è uno e mostra la sua misericordia creando gli uomini tutti diversi. Dio non vuole gli uomini tutti uguali ed occorre fare opere buone come, ad esempio, comportarsi bene, fare del bene e cooperare gli uni con gli altri. L’amore per Dio e per il prossimo deve unire cristiani, ebrei e musulmani che sono classificati come gente della scrittura e sucessivamente in questa categoria sono entrati anche induisti e buddisti. Il dialogo è nel dna dell’Islam e Maometto è il sigillo della profezia, mentre Gesù è sigillo di santità. Adamo è il primo profeta e la Sunna è l’esempio del profeta ed il Corano recita che bisogna amare il prossimo come noi stessi. Dio vuole le differenze per conoscerci ed il dialogo per la cooperazione è molto importante. Ogni scrittura vuole il confronto e le scritture delle tre religioni sono simili. Occorre capire il dialogo attraverso i documenti ed approfondire il messaggio di Dio ed il dialogo deve portare soprattutto all’azione. La dichiarazione di Marrakech del gennaio 2016 mette in risalto il fatto che il re del Marocco, di religione musulmana, ha nel suo governo membri cattolici ed ebrei”.
“Per l’induismo, alla fine della nostra vita, si lascia il corpo e lo spirito resta con noi”, sottolinea Swamini Hamasananda Giri, vicepresidente Unione Induisti in Italia, “ed il dialogo è importante perchè nelle differenze si cerca l’unità di fondo e per l’induismo si vede l’unità nelle differenze. L’unità e la diversità non sono opposte e per noi l’altro è lo stesso. Vi sono diverse forme di Dio, il quale è un essere così perfetto che non possiamo apprenderlo con la nostra testa e classificarlo è impossibile. Vi sono molti preconcetti perchè mancano le conoscenze e l’identità di ciascuno è essere uno con Dio. L’uomo ha bisogno di giustizia ed amore e tutte le religioni sono sorelle. Le religioni s’incontrano nei territori e l’odio distribuisce morte e distrugge mentre l’amore genera. Chi denigra le religioni altrui denigra sè stesso e se si conosce l’altro non si ha più paura di lui ed occorre cooperare per rispettarsi”.
“Sono contento di essere qui”, ha evidenziato Sergio Schintu, segretario di Januaforum, “e voglio dire che il teologo Don Balletto diceva che una vera identità è capace di accoglierne altre. La forza delle religioni per la vera fraternità è costruire strade di pace. Attualmente, nel mondo, stanno imperversando catastrofi come siccità, inondazioni e desertificazioni ed ho notato che abbiamo paura degli immigrati che arrivano da noi ma non dei motivi per cui vengono. E’ molto importante capire il dialogo e fare cooperazione con le realtà vicine alla nostra come, ad esempio, l’Africa nella quale la nostra identità incontra gli altri. La cooperazione è molto importante anche per la dinamicità nella società e crea nuove opportunità di lavoro. La solidarietà internazionale sta diminuendo e voglio concludere dicendo che Dio è amico dei poveri”.

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