Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

ATTUALITÀCuriosando qua e là

Dopo il robot ortopedico “Mako” al Galliera arriva il “Da Vinci”

Il futuro della robotica, non solo ortopedica, è arrivato al Galliera con il Da Vinci, il più evoluto sistema robotico per la chirurgia mininvasiva; le sue caratteristiche tecniche fanno sì che il robot trovi diverse applicazioni, dall’urologia alla ginecologia, dalla chirurgia toracica a quella generale. Il chirurgo, fisicamente lontano dal campo operatorio e seduto a una postazione dotata di monitor e comandi, muove i bracci del robot, collegati agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni; il campo operatorio è proiettato tridimensionalmente, con immagini ferme e ad altissima risoluzione. Il Da Vinci ha una scala di precisione dei movimenti che permettono di poter eseguire l’intervento chirurgico con estrema precisione e delicatezza.

“La chirurgia robotica è molto importante per il nostro futuro che sarà sempre più rivolto verso una chirurgia digitale soprattutto nel settore dell’oncologia, della chirurgia plastica e ricostruttiva”, dichiara Carlo Introini, direttore S.C. Urologia del Galliera, “con una precisione per le suture che è impossibile da realizzare a mano. In questo modo cambia la qualità della vita del paziente prima, durante e dopo l’intervento; strumenti come questo sono sempre più usati e la chirurgia ricostruttiva vede suture via via più precise. Con queste tecniche abbiamo una maggiore pulizia, una minore necessità di trasfusioni ed una ripresa più veloce”.

Stessa soddisfazione da parte di Marco Filauro, direttore dipartimento area di chirurgia addominale :”Il robot sarà usato per la chirurgia toracica e addominale con vantaggi soprattutto per chi ha un tumore al colon e al retto con una precisione dei movimenti, una stabilità visiva ed un uso di strumenti con movimenti più precisi rispetto alla mano del chirurgo; si ha inoltre una minore perdita di sangue ed una guarigione più veloce. Il robot è solamente uno strumento nelle mani del chirurgo che opera seduto ad una consolle usando un joystick attraverso il quale gestisce le braccia del robot; il medico esegue l’operazione con una costante interazione. Questo strumento permette una minore perdita di sangue e dimissioni anticipate; la medicina e l’ingegneria lavoreranno sempre più insieme per il miglioramento degli interventi e collaborare con chi fa ricerca”.

“Lo strumento è molto importante per il mio settore”, afferma il professor Franco Gorlero, direttore della chirurgia ginecologica, “e porta ottimi risultati anche per il paziente. Siamo tutti contenti perchè abbiamo benefici soprattutto negli interventi ricostruttivi con particolari vantaggi nei pazienti affetti da tumori all’utero, tumori all’endometrio e nell’endometriosi profonda”.

“Sono stati fatti importanti interventi nella tecnologia utilizzabile nel settore medico; questo strumento è complesso e moderno ma dietro serve sempre un chirurgo preparato. La tecnologia non prende il posto del medico ma c’è collaborazione”, conclude l’assessore regionale alle politiche sociali Ilaria Cavo.

Rispondi