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ATTUALITÀ

Europa matrigna? Perchè non Cina matrigna?

Vaccarezza da’ tutte le colpe alle due “Signore” d’Europa

E’ di poco fa’ una nota del consigliere regionale Angelo Vaccarezza, che si avvale anche di due foto delle personalità europee prese in comnsiderazione che io però non tengo a pubblicare; di seguito il testo:

Buongiorno Amici.

Inizio sempre questo appuntamento ringraziando tutte le persone che in questi giorni stanno mandando avanti il nostro Paese, senza di Loro sarebbe impossibile vincere questa battaglia.
Abbiamo davvero persone meravigliose; un pensiero a tutto il comparto sanitario, che combatte strenuamente ogni giorno per fronteggiare questa emergenza, a Loro va il più sentito ringraziamento di tutta Italia.

Ormai credo però sia chiaro a tutti, che una parte rilevante della soluzione di questo problema siamo noi: adottando comportamenti responsabili, il virus sarà contenuto e il lavoro dei sanitari sarà meno gravoso.

La riflessione di quest’oggi è dedicata alle due persone ritratte nell immagine allegata.
A sinistra, Ursula Gertrud von der Leyen. Politica tedesca, membro della CDU e Presidente della Commissione Europea dal 1º Dicembre 2019.

A destra, Christine Madeleine Odette Lagarde, politica e avvocatessa francese, attuale presidente della Banca Centrale Europea.
Fra qualche tempo mi auguro di avere, di queste due persone, solo un flebile ricordo.

Ursula, nei giorni in cui il Covid mordeva già l’Europa, e i dipendenti italiani dell’Europarlamento venivano trattati come untori, ha pensato bene di invitare Greta Thunberg, in seduta plenaria, a parlare di clima, dimostrando assoluta mancanza di sensibilità rispetto ad un’emergenza ben diversa.
La seconda, con una sola conferenza stampa ha fatto, come si dice “più danni della grandine” all’economia mondiale: in particolare ha dato uno schiaffo all’Italia che, questo si, difficilmente scorderemo.
Loro rappresentano quell’Europa che fino alla fine ha provato a girarci le spalle, che ha detto “italiani arrangiatevi” .
Confini chiusi, italiani ghettizzati, trattati come appestati in casa nostra, ma, più di tutto, sgraditi ospiti di un Europa matrigna.
Io dico che alla fine di tutto questo, non potremo non cambiare modus operandi verso Bruxelles: l’Italia sempre genuflessa che accetta vincoli, recepisce direttive, l’Italia che all’espressione “Ce lo chiede l’Europa” è sempre pronta, beh, non può e non dimenticare la porta in faccia presa durante una simile emergenza.
Se qualcosa cambierà, è solo perché ora il problema è diventato di tutti.
“Care” Ursula e Christine, noi ce la faremo.
Ma questo momento, DEVE segnare il cambio di passo nei confronti di una UE che si è dimostrata vigliacca, ingrata, di corta memoria.
Pensando di isolare l’Italia, innalzando barriere, avete solo chiuso fuori l’Europa dall’Italia e a rimetterci non siamo stati noi”.

La gaffe di ieri di Christine Lagarde è stata ripresa da tanti osservatori, non mi dilungo, fra tutto ciò che si può leggere in merito rimanmdo al parere, sempre autorevole, e senza isterismi, di Federico Fubini, che può essere reperito in rete. Purtroppo nessuno è perfetto e se la presidente della BCE lo è meno di altri ciò dovuto anche alla complessità della materia finanziaria europea, che non può essere considerato in quattro parole, nè da parte di Christine Lagarde, nè da parte di chi giudica a prima vista, come mi sembra faccia, con tutto il rispetto, il consigliere Vaccarezza; e quando la presidente della Commissione europea, von der Leyen, ha ricevuto Greta Thunberg, forse il problema del “coronavirus” era considerato ovunque con minore urgenza.

So per certo, ed è riportato su tutte le testate che la Presidente della Commissione europea cosi’ si è espressa, e pochi giorni fa’: “Care italiane e cari italiani, vorrei dire a tutti voi che lottate contro il virus che non siete soli. Il vostro sforzo e il vostro esempio sono preziosi per tutti i cittadini europei. In Europa stiamo seguendo con preoccupazione ma anche con profondo rispetto e ammirazione quello che state facendo. L’Italia è parte del’Europa e l’Europa soffre con l’Italia. In questo momento in Europa siamo tutti italiani. La Commissione europea farà tutto il possibile per sostenervi. La crisi colpisce duramente il settore sanitario, che è sotto pressione con un numero crescente di persone da curare,e ha un impatto su molti settori economici. Dobbiamo agire rapidamente, agire insieme e portare aiuto.” E tali parole sono state pronunciate nel contesto di un discorso di più ampio respiro nel corso del quale la Presidente ha annunciato un notevole impegno finanziario della UE, a sostegno di tutti i paesi aderenti, contro la crisi derivante dall’attuale emergenza.

Purtroppo le affermazioni di Vaccarezza, espresse a caldo, ma forse non troppo, pur di sostegno e di conforto per il nostro paese e per gli italiani in prima fila nell’attuale grave situazione, mettono un rilievo un atteggiamento antieuropeista che non si vede l’ora di poter esporre, che non si aspetta che il momento opportuno per sfoderare e per brandire contro l’Europa di cui facciamo parte da fondatori, con un rancore non si sa bene dovuto a che cosa, mettendo in campo motivazioni mai provate come il luogo comune, purtroppo diffuso, che noi siamo la “Cenerentola” sempre genuflessa, quando si sa bene, e quando fa comodo lo si sottolinea, che noi, come tutti gli altri paesi aderenti beninteso, in svariate e tante occasioni non siamo affatto proni e siamo inadempienti alle prescrizione comunitarie! E comunque lo stesso luogo comune vale negli altri Paesi ed in Germania si dice che siamo noi privilegiati mentre loro tirano il carretto…ma non vale la pena dilungarsi sui reciproci pregiudizi, anzi è proprio la crisi in corso che ci deve far capire il valore dell’essere uniti in Europa! Perchè invece di non aspettare altro che di attaccare l’Europa non si esprime qualche critica nei confronti della Cina, da cui il virus è partito in circostanze un po’ misteriose, un po’inquietanti, se non banali in modo disarmante? Perchè nessuna colpa al grande Paese dell’Oriente? Tutti storcono il naso di fronte al proliferare inarrestabile di prodotti cinesi, visti sempre con un po’ di sufficienza e che tutti, almeno due volte, non una volta, abbiamo comprato; viene sempre sottolineato che un manufatto, od anche un genere alimentare, è buono veramente se non è cinese, ma tutti presto e poi, ne acquistiamo uno! E da noi, come negli altri Paesi, con la Cina si intessono una serie infinita di affari, anche giustamente, tant’è vero che la “via della seta” era motivo di discussioni e polemiche in tempi recenti di governi cui partecipavano i “sovranisti”! Forse non è che veramente genuflessi lo siamo davanti a ciò che un tempo era il “Celeste Impero” e vogliamo invece voltare le spalle all’Europa di cui facciamo parte?

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