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Prima del caffè

Extraterrestre portami via

Saranno gli anni che iniziano a pesare o forse soltanto la coscienza con la quale sei sempre costretto a fare i conti. Ma certo il caffè che sto per sorseggiare ha un sapore amaro, amarissimo e non perché, da sempre, non metto lo zucchero per apprezzarne l’aroma. Le immagini che da ieri arrivano dall’Ucraina e lo spettro di un conflitto  nel cuore dell’Europa mettono, senza retorica, indietro gli orologi della Storia facendo sentire  come una beffa quella filastrocca che con sicurezza affermava come dopo il Covid ci sarebbe stato un mondo migliore.  Francamente non ci ho mai creduto anche perché in questi due anni non sono mancate vicende che ci han fatto vergognare di essere uomini. E mentre la notte sta morendo e guardo i primi riflessi del nuovo giorno sogno, guardando in alto, di vedere una navicella spaziale piena di luce e colori. E  magari insieme a voi le rivolgo la preghiera tratta dai versi di una splendida canzone: extraterrestre portami via, voglio  una stella che sia tutta mia, extraterrestre vienimi a cercare, voglio un pianeta  su cui ricominciare.

Prima del caffè , olianno3@libero.it.

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