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Fortitudo Savona, Giulio Terlizzi: ” L’obiettivo è la parte alta della classifica”.

Come scritto nel “manifesto” pubblicato da qualche giorno, l’Eco di Savona continua a portare avanti la sua “mission”, ovvero a promuovere e dare visibilità alle realtà appartenenti ai campionati di prima e di seconda categoria. In un momento difficile, dove molte squadre spariscono, la Fortitudo Savona del giovanissimo presidente Giulio Terlizzi  rappresenta una novità lieta, vera linfa vitale per un sistema che va disgregandosi. Sui perché e sui colpevoli della continua sparizione di squadre ci sarà tempo per ragionare, ora però diamo spazio alle parole del “patron” Terlizzi.

  • Presidente, quando è nata l’idea di fondare una nuova squadra?
  • “L’idea è nata un anno fa. Il mio gruppo di amici è formato da molti ragazzi che ogni settimana si ritrovano per giocare 7 vs 7 o 11 vs 11. In questo contesto è nata l’idea di formare una squadra, c’era bisogno di qualcuno che si occupasse della parte organizzativa, che si informasse e che prendesse i contatti giusti, ho accettato di buon grado di assumere questo ruolo. L’anno scorso, per questioni di tempo, non eravamo riusciti a organizzare tutto, ma quest’anno mi sono messo all’opera da marzo. A causa di un numero troppo elevato di squadre e di pochi campi disponibili, oltre all’inagibilità temporanea del campo del Santuario, non siamo riusciti a trovare un campo a Savona e per questo giocheremo al “Dagnino” di Vado Ligure dove abbiamo trovato fin da subito un ambiente ospitale. Forse non abbiamo ancora realizzato completamente quello che abbiamo fatto, ma è tutto in divenire e presto ne acquisiremo consapevolezza. Nonostante alla base di tutto ci sia l’amicizia, non sarà per nulla semplice, in particolare di fronte a serie di risultati negativi. Lato dirigenza, sarà necessario dividersi al meglio i compiti: nessuno guadagna soldi e conseguentemente il carico di lavoro non dovrà essere eccessivo.”
  • Astengo, portiere dell’Aurora, ha evidenziato come le squadre rivierasche tendano a farsi dispetti tra loro, come hanno accolto il nuovo team gli “addetti ai lavori”?
  • “Ad oggi, non ho avuto contatti con altre società. Penso che l’idea, estremamente innovativa, di dar spazio agli universitari in un ambiente senza eccessive pressioni non possa che far bene al campionato e allo sport in generale. Ostacolarci sarebbe una “mazzata sui piedi”, ma in tal caso non avrò problemi a farmi avanti, mi sto immergendo nel mondo del lavoro e non ho timori.”
  • Avete trovato difficoltà nel formare l’organico? Quali giocatori rappresenteranno la spina dorsale del vostro “starting eleven”?
  • “Quindici giocatori sono ormai sicuri. Non avendo mai giocato a calcio non li conosco tutti. Ecco qualche nome: Contatore, Di Micco, Berruto, Rubattino, Carpita, Garrone, Ferrando, Sacco e Caravelli”.
  • Capitolo mister, chi siederà in panchina?
  • “Ci siamo visti da poco, ma mi ha chiesto ancora un po’ di tempo prima di uscire allo scoperto. Gli 11 ci sono ma ci vorranno ancora 2/3 inserimenti, dobbiamo ancora un po’ rinforzarci. A causa della prolungata inattività, tutti devono rimettersi in forma. Sono contento perché alcuni ragazzi del ’98 e del ’99 provenienti dal Vado verranno ad allenarsi con noi. Questo è il segno che stiamo lavorando bene, anche sotto il profilo del “marketing”.”
  • Vi siete posti un obiettivo stagionale?
  • “L’obiettivo è quello di entrare in campo cercando raggiungere la parte alta della classifica. Se partiamo con l’idea di divertirci soltanto, prenderemo delle “mazzate”. Divertimento e serietà devono coesistere, voglio 11 persone che giochino al meglio delle loro possibilità. Credo fermamente che così facendo potremo raggiungere un bel piazzamento, il Leicester insegna. Questo è il bello del calcio. Fisiologicamente, andremo incontro a momenti difficili, se riusciremo a compattarci e a superarli, allora potremo dire la nostra”.

M.T

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