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Galà di danza nel borgo di Varigotti

Galà di danza Varigotti locandinaLa sera del 12 agosto alle ore 21 avrà luogo sulla scenografica Piazza Gina Lagorio del borgo antico di Varigotti (Finale Ligure), la terza edizione del “Galà di Danza”, evento di grande richiamo, data la sempre più rara occasione di assistere a uno spettacolo dal vivo, in cui la danza interpretata da artisti provenienti dai più importanti teatri nazionali ed esteri si unisce alla musica eseguita da un’orchestra di prestigio. Il M° Stefano Salvatori, che ha dato vita a questa manifestazione nel 2012 grazie al supporto economico ed organizzativo dell’Hotel Arabesque nella persona di Giusi Milani e il coordinamento artistico della danza da parte della moglie Ghislaine Valeriani, già Prima Ballerina dell’Arena di Verona, entrambe anche quest’anno con lui nell’organizzazione, dirigerà l’Orchestra Sinfonica di Asti in brani di Johann Strauss, Bizet, Pachelbel, Mozart, Piazzolla, Saint -Saens, Rota. In scena Primi Ballerini del Teatro San Carlo di Napoli, del Teatro alla Scala di Milano, della Compagnia di Balletto Cosi-Stefanescu, del “Ballet des Moines” Iowa (U.S.A) e dell’Arena di Verona si esibiranno in coreografie create per l’evento e altre del loro repertorio. La serata vedrà anche la partecipazione straordinaria della cantante Giovanna, che interpreterà brani di Nino Rota, in una suite omaggio al grande maestro, che tanto ha dato al nostro cinema. Il noto presentatore Paolo Limiti introdurrà la serata. Il Gala è reso possibile, oltre che dall’Hotel Arabesque, grazie al contributo della Fondazione De Mari, del Comune di Finale Ligure e al supporto organizzativo dell’Associazione New Wave.

 

Note introduttive di Stefano Salvatori:

Strauss Suite

I celebri e ispiratissimi brani di Johann Strauss “Vino , donne e canto”, “Annen-Polka”, “PizzicatoPolka”, “Kaiser Valzer”, “Marcia Persiana”, “A caccia”, formano una suite dedicata al grande compositore austriaco per raccontare una vicenda coreografica dove il linguaggio classico vive il connubio ideale con un mondo musicale in cui l’universo dei sentimenti troverà sempre una corrispondenza al di là di ogni categoria estetica e temporale. Lienz Chang, già etoile del Balletto Nazionale di Cuba e del Ballet national de Marseille di Roland Petit , firma la coreografia per i danzatori Salvatore Manzo, Claudia D’Antonio del Teatro S. Carlo di Napoli, Ghislaine Valeriani, già prima ballerina dell’Arena di Verona, Bianca Assad della Compagnia Cosi Stefanescu.
Carmen
La passione, l’inesorabilità del fato, il paesaggio andaluso, creano il mondo psicologico dove musica e movimento trascinano lo spettatore nella vicenda umana di Carmen e Don José. Davvero il gesto musicale diventa gesto corporeo e i temi musicali di Bizet con le loro trasformazioni sintetizzano il comportamento dei personaggi e l’atmosfera emotiva. Beatrice Carbone, prima ballerina del Teatro alla Scala, danza in coppia con Amand Pulaj, solista del Ballet Des Moines Iowa U.S.A, nella coreografia firmata dal Maestro Giuseppe Carbone, già direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala.

Canon
La purezza delle linee melodiche nel loro reiterarsi incessante costruito su un basso ostinato che avvicina questa straordinaria composizione musicale di Johann Pachelbel ad una ciaccona e ad una passacaglia offre lo spunto al versatile coreografo-danzatore Luca Condello dell’Arena di Verona di realizzare una moltitudine di atteggiamenti corporei continuamente cangiante sullo scorrere ipnotico della musica. Con lui la danzatrice Elisa Cipriani.

Mozart K216

L’adagio del terzo concerto per violino di Mozart diventa coreografia ad opera del grande maestro romeno Marinel Stefanescu, medaglia d’oro a Varna nel 1968 a parimerito con Mihail Barischnikov. Il rigore classico delle linee, la purezza dei movimenti del suo linguaggio trovano un comune sentire con la dolcezza malinconica e la grande cantabilità melodica di questa pagina mozartiana. Il colore tenue degli archi in sordina e l’atmosfera soffusa data dai fiati trovano corrispondenza nella “pittura” del coreografo. Rezart Stafa, primo ballerino della Compagnia Cosi Stefanescu, e Bianca Assad sono gli interpreti.

La morte del cigno

Creazione del 1905 per la leggendaria Anna Pavlova del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo da parte di uno dei più grandi coreografi del ‘900, il russo Mikhail Fokine, sul brano musicale “Il cigno” tratto dal “Carnevale degli animali” di Camille Saint-Saens. Da allora è diventata un classico del balletto nel quale si sono cimentate le più grandi danzatrici del nostro tempo. Combinazione di tecnica ed espressività che coinvolge tutto il corpo, esempio di come la danza può penetrare nell’anima, emozionando e facendo vivere l’immaginazione. Ghislaine Valeriani, già prima ballerina dell’Arena di Verona, direttrice artistica della serata, ne è l’interprete.

 Libertango
Senso della libertà (libertad in spagnolo) e tango, nella loro fusione, danno vita a questo bellissimo e celeberrimo brano musicale del nostro tempo. Il coreografo Giuseppe Carbone ne trae ispirazione per produrre una creazione coreografica in cui le linee fluenti dei corpi e una sorta di improvvisazione in ogni istante tendono alla naturalezza e sponaneità dello stile del grande musicista argentino. Danza la coppia Beatrice Carbone e Amand Pulaj.

 Doina
Nella tradizione popolare romena Doina è un canto di dolore senza lacrime. Il noto musicista Zamfir ne ha tratto ispirazione per dar vita ad un brano che vede come protagonista il suo amatissimo flauto di Pan. Rezart Stafa ne è l’interprete in un assolo di grande intensità emotiva creato da Marinel Stefanescu del quale lui stesso fu il primo interprete.

Rota suite

Il “Valzer Verdi” e il “Valzer del commiato” tratti dal film “Il Gattopardo” incorniciano questa suite di momenti legati al mondo poetico del cinema di Federico Fellini e la musica di Nino Rota. Vi troviamo scene dal film “la Strada” con i personaggi chiave Gelsomina e Zampanò, “Amarcord”, e “Le notti di Cabiria”. Giovanna, in grado con la sua vera arte di far passare davanti ai nostri occhi i quadri di questi film, è interprete dei temi pervasi di struggente malinconia cantando i testi scritti da M.Gualdieri (Gelsomina da “La strada”) , L. Wertmuller (Mia malinconia da “Amarcord”), G.C. Testoni (Cabiria da “Le notti di Cabiria). Con lei, in scena, Elisa Cipriani nel ruolo di Gelsomina, Luca Condello, in veste anche di coreografo, in quello di Zampanò, Ghislaine Valeriani, anche coreografa, in Cabiria.

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