La protesta della scorsa settimana, in Consiglio Regionale, da parte dei giovani agricoltori iscritti a Cia Liguria ha innescato altre prese di posizione. Negli uffici regionali della Cia – Confederazione Italiana Agricoltori – è infatti cominciata una visita costante di giovani che pongono tutti la stessa domanda: se si può realmente confidare che i fondi del Programma di Sviluppo Rurale destinati al futuro delle imprese e ai primi insediamenti, riceveranno finalmente il nulla osta come promesso dai capigruppo dei partiti e dall’Assessore Stefano Mai.
“Pensavamo di aver portato già tanti giovani in Consiglio Regionale – così si esprime Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria – Abbiamo scoperto che molti altri aspettavano questa nostra azione per smuovere una situazione ingessata che bloccava e blocca la realizzazione dei loro sogni d’impresa. I profili Social e quelli personali dei ragazzi intervenuti in Consiglio Regionale hanno fatto il resto: la percezione che più giovani ci sono a chiedere tempi certi, più le possibilità di soluzione aumentano, ha dato vita ad un fenomeno di passa parola che mai avevamo visto. I nostri uffici sono subissati di richieste”.
Cia Liguria ha ricordato a tutti i partiti che sono le 648 domande, per un totale di 45 milioni di euro di investimenti aziendali, che attendono risposta. Richieste che continuano a rimanere bloccate tra istruttorie senza fine e nulla osta che non arrivano sull’attuazione del Piano di Sviluppo Rurale. L’incontro in Consiglio Regionale si era concluso con un Ordine del Giorno sottoscritto da tutti i gruppi politici e votato all’unanimità in Consiglio Regionale, che impegna il presidente della Giunta regionale e l’assessore competente a mettere in atto strumenti – anche straordinari – che consentano di perfezionare le istruttorie e il rilascio delle autorizzazioni di spesa, eventualmente ricorrendo pure a risorse umane esterne all’Ente, ricorrendo, il prima possibile, al sistema informatico mutuato dalla Regione Marche.
” Sono impegni messi nero su bianco – conclude Aldo Alberto -. Noi controlleremo settimanalmente che vengano rispettati. Ogni giorno c’è qualche giovane in più che ce lo chiede”.