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CULTURA

Ignazio Pisciotta: Generale

 e Autore delle Frasi Iconiche della Grande Guerra

La straordinaria vita di Ignazio Pisciotta, un valoroso generale italiano e autore delle celebri frasi patriottiche della Prima Guerra Mondiale, tra cui “Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora.

Ignazio Pisciotta, nato a Matera il 18 febbraio 1883 e deceduto a Sanremo il 27 dicembre 1977, è stato un personaggio straordinario nella storia italiana, noto per essere stato un valoroso generale e l’autore di alcune delle frasi più iconiche e ispiratrici della Prima Guerra Mondiale.

La vita di Ignazio Pisciotta inizia con una giovinezza dedicata all’arte, studiando presso la scuola d’arte di Firenze. Tuttavia, il destino lo avrebbe portato su un sentiero molto diverso. Nel 1911, quando scoppiò la guerra di Libia, Pisciotta decise di mettersi al servizio della sua patria come tenente dei bersaglieri. Fu un volontario in prima linea, pronto a combattere per la sua nazione.

Durante il conflitto in Libia, Pisciotta dimostrò un coraggio straordinario. Nonostante le avversità sul campo di battaglia, perse la mano destra a causa dei combattimenti ma continuò a combattere con determinazione. Per il suo coraggio e il suo impegno, fu decorato con la medaglia d’argento al valor militare, un riconoscimento ben meritato per il suo servizio al paese.

La storia di Pisciotta si arricchisce ulteriormente durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1918, dopo reiterate richieste, riuscì a tornare al fronte come ufficiale addetto alla propaganda presso la 45ª divisione mobilitata, nel settore di Fagarè. Fu qui che scrisse alcune delle frasi più celebri e incisive della guerra. Tra queste, la famosa esortazione patriottica “Tutti eroi! O il Piave o tutti accoppati!” divenne un grido di battaglia per le truppe italiane. Ma la sua massima più nota e citata è senza dubbio “Meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora,” una frase che ha continuato a ispirare gli italiani nel corso delle generazioni.

La sua dedizione al fronte era straordinaria. Durante la Seconda Battaglia del Piave, Ignazio Pisciotta fu decorato sul campo dal re d’Italia con un’altra medaglia d’argento al valor militare. La motivazione di questo riconoscimento sottolineava il suo eroismo e la sua abnegazione nell’incitare le truppe con la parola e l’esempio, nonostante fosse mutilato di guerra. Il suo contributo alla causa patriottica era inestimabile.

Nonostante la fama e il riconoscimento, Pisciotta mantenne la modestia riguardo alle frasi che aveva scritto. Per molti anni, si credeva che fossero state scritte da un ignoto soldato, fino a quando, nel 1958, si confermò la sua paternità e furono ritrovati i pezzi di muro originali su cui aveva vergato queste parole potenti.

Dopo la guerra, Ignazio Pisciotta fu promosso maggiore e continuò a servire il suo paese come direttore di vari musei storici dei bersaglieri, lasciando un’impronta duratura sulle future generazioni. Come scultore, utilizzò lo pseudonimo di Aldo Cadigge e aprì studi d’arte in diverse città italiane.

Ignazio Pisciotta trascorse gli ultimi anni della sua vita a Sanremo, dove si spense all’età di 94 anni. La sua eredità sopravvive nelle parole incise nei libri di storia e nella memoria collettiva degli italiani. Un museo storico a Matera e la sezione dei bersaglieri del comune di Bernalda sono dedicati alla sua memoria.

La figura di Ignazio Pisciotta, generale coraggioso e autore di frasi che hanno ispirato un’intera nazione, rimarrà un simbolo di dedizione e patriottismo per sempre. La sua vita è un esempio di come il coraggio e la determinazione possano influenzare la storia e ispirare le future generazioni.

Fonti:

Ignazio Pisciotta – Wikipedia

“Meglio vivere un giorno da leone…” Storia del bersagliere che ispirò il Duce – Secolo d’Italia (secoloditalia.it)

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