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ATTUALITÀ

Il coronavirus ci ha fatto capire della assoluta fragilità della nostra vita

DI CARLO COLLA

Questo “Coronavirus” ha messo a nudo la nostra fragilità umana con la vita che può cambiare in un battibaleno. La nostra vita e la nostra giornata passa, ogni giorno, in un turbinio di preoccupazioni, di malintesi, di arrabbiature, di litigi, e di quant’altro ci renda difficile il “vivere”. Il lavoro che manca, l’incertezza del futuro, il capire che i giovani hanno la strada sbarrata verso future preoccupazioni, incomprensioni sia nell’ambiente del lavoro sia in famiglia ed un pò in tutti gli ambienti che frequentiamo ed ove svolgiamo le nostre attività. A tutto aggiungiamo certamente le paure che riguardano la nostra salute senza la quale ci è precluso ogni movimento ed ogni attività. In un attimo, però, ci è piombato addosso questo maledetto coronavirus che ha stravolto la nostra vita e la nostra giornata facendoci precipitare in uno stato di frustrazione inimmaginabile. Chi non l’avesse ancora capito, oggi ha le idee ben più chiare in merito alla caducità ed alla fragilità della nostra esistenza appesa veramente ad un filo capace di rompersi e spezzarsi in qualsiasi momento. Siamo arrivati al punto di vivere alla giornata preoccupati solo di uscire di casa per andare a fare la spesa al market dimenticando di avere a che fare con il conto in banca (sempre in rosso) e con le continue bollette che siamo costretti -puntualmente- a pagare. Al di sopra di tutto e di tutti esiste solo e sempre la nostra salute oggi minacciata in modo quasi inarrestabile da un virus sul quale la scienza e la medicina mondiale non ha ancora trovato rimedio. L’esperienza allucinante che stiamo tutti vivendo ci ha fatto capire anche dell’inutililà di molte cose che ritenevamo assolutamente primarie e fondamentali. Un’esperienza della quale chi sarà sopravvissuto a questo flagello dovrà ricordarsene per farne tesoro nei comportamenti della sua vita futura. Moralmente le nostre batterie mentali sono a zero: a chi competerà dargli nuova carica? Forse la certezza di una vita prossima più serena.

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