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ATTUALITÀESTEROPOLITICA

La questione palestinese tra Storia e Attualità!

Confesso il mio disagio di fronte alle sicumere delle ragioni, a senso unico, di Israele

 

Il mondo è, a nostra insaputa, sull’orlo della terza guerra mondiale: sarebbe una Apocalisse senza scampo per nessuno.

La Questione palestinese è al centro della storia da millenni e affonda le sue radici ai tempi di Mosè, allorquando riportò il suo popolo dall’Egitto dei Faraoni alla Terra promessa!

Di fronte a interrogativi e criticità così strutturate e complicate da decodificare e riportare alla ragion critica, sento irritazione e fastidio verso i depositari della “verità univoca” e verso una lettura acriticamente schierata sulle ragioni dello stato di Israele.

Li invidio, ma non li condivido! E resto sospeso a interrogarmi sui miei dubbi e le mie insicurezze laiche.

E pensare che la Palestina, nelle sue origini millenarie, era terra promessa di dialogo, incontro, convergenze di più razze, popoli e religioni.

Come dovrebbe essere noto, la Palestina cadde sotto il controllo degli Assiri, dei Babilonesi, dei Persiani, dei Greci e dei Romani. Luogo di origine del Cristianesimo, essa entrò a far parte dell’Impero bizantino nel 5° secolo d.C. Fu quindi conquistata dagli Arabi intorno alla metà del 7° secolo e islamizzata.

Vorrei togliere subito un possibile equivoco: io non ho alcuna simpatia e, tantomeno, una qualche forma di condivisione con Hamas, braccio armato e terrorista di un segmento marginale della multiforme storia e cultura palestinese.

L’incredibile tragedia degli attentati di qualche giorno fa, le stragi e il rapimento dei civili israeliani da parte della “rediviva” Hamas sullo scenario mediorientale, è stato pensato, progettato, coordinato e sostenuto dall’Iran per destabilizzare l’intesa tra Israele e Arabia Saudita che si stava mettendo a punto.

Ma una domanda me la pongo! Ma come è stato mai possibile entrare e affondare il coltello come un grissino nel burro in una Nazione “blindata” come Israele? Come è stato possibile compiere in libertà decine di attentati, rapimenti, assassini “manu militari” in una Nazione dove è onnipresente l’intelligence del Mossad? Vorrei sbagliarmi ma ho forte il dubbio che in Israele “potessero non sapere”!

In un quadro così complesso e confuso fanno davvero tenerezza le parole scontate del Ministro degli Esteri Tajani, della Presidente del Consiglio Meloni e dello stesso bla bla delle Opposizioni.

Siamo ad un bivio della storia del Medioriente davvero eccezionale: vi è un rischio di alimentare nuove emergenze di negativo trend della economia, di nuovi fenomeni di escalation terroristica e di un un avvitamento della crisi locale in Guerra mondiale.

I terroristi di Hamas non sono la causa delle odierne criticità, ma semmai l’effetto di un processo di distensione e di pace che si è inceppato tra diversi stop and go, annunci di pace subito smentiti dai venti di guerra, spinte politiche per relazioni stabili e per cooperazioni attive tra Israele e lo Stato Palestinese, spesso smentite  dalla dura realtà della oppressione e della espropriazione di terra palestinese

Attenzione a sottovalutare i rischi di un incendio che possa dilagare in più regioni di Israele e del mondo! Quando Israele fa sapere che sta per decidere la controffensiva di terra su Gaza, un territorio tra i più intensamente popolati al Mondo, potrebbe succedere di tutto a partire dai confini con il Libano e con l’intervento degli Hezbollah, proprio in un’area presidiata da Militari italiani (circa mille).

E attenzione a scherzare con il fuoco, scontando che, dopo la guerra fra Russia e Ucraina, i nostri maggiori fornitori di gas e petrolio sono Players allocati nell’area strategica del Medioriente.

Questa sera si riuniscono in Call i cosiddetti 5 Grandi dell’Occidente: Biden, Sunak, Scholz, Macron e la nostra Giorgia… che Dio li illumini, ma io ci credo poco e quasi niente.

Le ultime notizie sono agghiaccianti e un tunnel nero sembra aprirsi verso l’inferno della guerra già nei prossimi giorni.

Sono 900 gli israeliani e gli stranieri civili massacrati dai raid di Hamas di sabato scorso.

È la più pesante carneficina di ebrei dopo l’olocausto.

Dei 900 morti, circa 260 erano giovani che sballavano in un Rave di giovani.

La risposta è la controffensiva israeliana, mette angoscia e inquietudine: hanno deciso l’assedio armato di Gaza e il blocco totale di elettricità, acqua e cibo per quasi 2 milioni di palestinesi in 360 km2.

I bombardamenti sulla striscia di Gaza hanno già pareggiato i morti in campo avverso; una vera e propria mattanza con bombe scaricate sulla popolazione civile all’interno degli Edifici civili bombardati a tappeto, con migliaia di cadaveri per strada.

Di qui l’orrenda, terribile e terrificante “risposta” di Hamas “ammazzeremo un ostaggio e filmeremo la scena per ogni edificio di Gaza colpito senza preavviso”; un un avvertimento veritiero e in fieri che non ammette fraintendimenti! E tra i 100 ostaggi in mano ad Hamas, ci sono molti cittadini americani ed europei.

Il guaio grosso, cari i miei lettori, è che non c’è via di uscita anche con la Guerra; l’unica via di uscita è una e una sola: la via maestra da decenni e decenni sospesa: due Stati democratici e due Popoli che cooperano nella stessa madre Terra Santa! “Elì Elì, lemà sabachthanì?” Dio mio, Dio mio perché ci hai abbandonato?

Bruno Spagnoletti

 

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