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La scuola è iniziata ma quanti problemi…

È iniziata la Scuola, lo sanno bene i genitori, corri, siamo in ritardo, lo zaino, corri (primi a partire Bolzano 5 settembre, ultimi a partire la Puglia 19 settembre). Tra pensionamenti record (avvicendamento normale e 17.000 quota 100). I ragazzi tornano a Scuola ma i docenti non ci sono (leggi rimaste incompiute), il balletto dei supplenti, saranno 170.000, che cercheranno di avvicinarsi a casa, alla faccia della continuità. Una Scuola disorientata, specie nelle materie per cui non si trovano docenti (sostegno, materie scientifiche, tecnologiche). Serve valorizzare i meriti dei docenti con concorsi (stabilità) e stipendi migliori (ora 1300 euro al mese). L’Italia spende per l’istruzione il 3% del Pil, contro il 5% degli altri paesi Ocse). I Sindacati sono sul piede di guerra, incontrando il Ministro chiedono concorsi ordinari e straordinari per chi ha più di 36mesi di servizio. Per Orientamento e Alternanza Scuola Lavoro, poi gli stanziamenti sono scesi da 100 a 42milioni e conseguentemente le ore ridotte da 400 a 250 per Professionali, a 150 per Tecnici, a 90 per Licei. Una grave perdita, serve un incontro con il Mondo del Lavoro, migliorare le convergenze e correggere, ridurre le divergenze. Situazione inquietante, secondo i dati emersi da indagine Invalsi 1 studente su 3, dopo aver letto 20 righe, di un pezzo di giornale non sa farne una sintesi, non ne sa cogliere il senso. Com’è possibile orientarsi, nelle prove pratiche della vita: istanze per riduzione, rimborsi, contributi. Altra nota degna di segnalazione la spaccatura esistente tra le varie Regioni. Il numero cambia, si riduce al 10-15% nelle Regioni del Nord, scendendo lo stivale si arriva al 50%, 1 su 2. A questo punto una domanda sorge spontanea. Alla Maturità, poi come è possibile che la situazione si rovesci, talvolta al Sud superano l’esame con voti discreti, più alti che al Nord, questo non va. Non basta, non si deve aiutare a superare l’esame, ma le difficoltà, le carenze durante il corso di studi. Da dati raccolti in corsi di doposcuola in strutture Parrocchiali, si notano casi svantaggiati che non sanno le tabelline, non sanno moltiplicare un numero per 10, palesando carenze gravi a partire dalle elementari. Peccato il calo demografico, è bello avere figli puliti e profumati, ma è difficile mantenerli così e superare le imposizioni del piccolo dittatore, poi si ammalano, spesso è anche faticoso farli giocare. La stanchezza, a volte porta a pensare che sia un po’ masochistico, cercare, volere, avere figli. La Scuola era già cominciata con i corsi di recupero, problemi, i bocciati, devono ripetere l’anno, si sentiranno un po’ in crisi, dei falliti, cambiando classe, speriamo trovino la voglia (lui o lei), di ripartire al di là delle valutazioni invalsi, che in fondo condannano la Scuola. C’era persino la proposta di abbassare la cattedra, (a livello dei banchi, togliendo la predella). Sbagliato, i ragazzi devono piuttosto essere aiutati a sviluppare i loro talenti, anche in senso critico con percorsi individualizzati. Non funziona più “vai a lavorare (esperienza talvolta salutare), tutta l’estate”. Permane sempre il giudizio Scuola Paritaria “una Scuola d’ elite”, “te la puoi permettere”. Parzialmente vero. l’art. 33 della Costituzione confermata dalla legge n. 62 del 2000, garantisce libertà di scelta per una Scuola tutta Pubblica, divisa in Statale e Paritaria Dovrebbero cambiare, essere integrate le dotazioni tecnologiche delle Scuole e la preparazione dei docenti, invece, qualche Scuola chiede ancora “carta igienica”. I ragazzi che frequentano la Scuola Paritaria sono 800.000. Gli studenti della Scuola Statale costano allo Stato 10.000 euro/anno, quelli della Paritaria costa 500euro/anno (la differenza pagata dai genitori).

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