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L’assemblea pubblica per la presentazione del progetto di restyling del Palazzo Santa Chiara

“Se tutto andrà nel migliore dei modi, come ci auspichiamo, entro 4 anni il Palazzo Della Rovere (detto anche Palazzo Santa Chiara, che è un grande edificio storico che si trova nel centro medioevale di Savona, tra la cattedrale di Nostra Signora Assunta e l’arteria principale della viabilità cittadina dell’epoca, che era via Pia) dovrebbe diventare, come dal 2006 si attende, un polo culturale con biblioteca (di 3800 metri quadrati), aree di lettura, caffetteria, aule studio, laboratori e spazi a uso pubblico”. Questo si è augurato l’avv. Marco Russo neo sindaco di Savona rompendo il ghiaccio in una Sala della Sibilla gremita in ogni ordine di posti, mercoledì 16 marzo alle ore 18.00. Luce in fondo al tunnel per il progetto di Palazzo Santa Chiara a Savona. Il progetto, traghettato da ben tre amministrazioni (erano presenti infatti gli ex Sindaci Fulvio Berruti e Ilaria Caprioglio) nasce dalla volontà di conciliare la necessità di accogliere i servizi e le collezioni presenti nella biblioteca Barrili intersecandole con le nuove esigenze culturali e sociali. Per fare questo si realizzerà un complesso ibrido e polifunzionale che dovrà poter vivere vite differenti per attività, orari, modalità di gestione, nell’ottica della massima flessibilità d’uso. Si valorizzerà così la posizione strategica di Palazzo della Rovere, che rappresenta una sorta di cerniera tra la città antica e le aree della Darsena.Ma il traguardo da raggiungere più importante sarà terminare i lavori entro il 31 marzo 2026, data che detta severamente i tempi. Il Ministero dell’Interno a fine 2021, insieme al MEF e al MIT ha ammesso al finanziamento con fondi Pnrr l’intervento di valorizzazione del Palazzo  per un investimento di 14 milioni 319 mila 800 euro (di cui 402mila 600 per la progettazione esecutiva).Il termine per l’affidamento dei lavori, che coincide con la data di stipulazione del contratto, è da considerare per tutti gli enti beneficiari il 30 settembre 2023. E’ stato inoltre fissato un termine intermedio del 31 marzo 2024 entro il quale i Comuni beneficiari dovranno aver realizzato almeno una percentuale pari al 30% delle opere, pena la revoca totale del contributo assegnato, al fine dell’equa ridistribuzione delle somme e contestuale scorrimento della graduatoria.  “Le cose importanti richiedono tempo, anche se ritengo si tratti di un “tempo investito”. Ma ora bisogna però correre perchè i tempi sono strettissimi“, ha sottolinea Russo, prima di passare la parola. Dopo gli interventi di Berruti ( “grazie al federalismo demaniale”) e Caprioglio (“pur nelle difficoltà, tra alluvioni e pandemia, si è evitato il deragliamento dell’iter”) è toccato all’ architetto L’architetto Andrea Canziani della Soprintendenza evidenziare l’ambiziosità del restyling previsto: “E’ un progetto che non verrà calato dall’alto sul palazzo. Crediamo invece in un processo partecipativo e vogliamo che arrivi e derivi dalle necessità dei cittadini. Tutelare un monumento significa farlo vivere“.
“Questo è un giorno storico. Sono molto emozionata. La partecipazione sarà importante, non sono solo parole – ha poi aggiunto l’assessore alla Cultura Nicoletta Negro -. Faremo tante cose per tutti gli immobili di Savona a partire da questo luogo cult. Ed infine “Oggi siamo al Priamar ma penso anche al San Giacomo – gli ha fatto eco l’assessore all’urbanistica Ilaria Becco – Dovremo accelerare nel processo perchè abbiamo poco tempo ma dobbiamo farlo tutti insieme”. Insomma l’obiettivo sarà quello di realizzare a Palazzo Della Rovere “una macchina culturale che sia viva sempre, 24 ore su 24”.

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