Please assign a menu to the primary menu location under menu

Archivi

CULTURA

Le persone infelici sono invidiose e le prime a criticarti : cerchiamo di spiegare il perchè

Articolo di costume

La tua felicità può infastidire gli altri. Ci avevi fatto caso? Tra le tante cose, una cosa è talmente visibile che è impossibile non accorgersene. Dietro un sorriso amichevole, infatti, si nasconde spesso una persona che ti critica, ti invidia e non apprezza quando sei felice o quando ti capita qualcosa di buono. Può essere che non riesca a rallegrarsi del bene degli altri, perché la felicità altrui la infastidisce a priori. Così come può essere che si tratti di un momento, di un periodo difficile. Ciò non giustifica tale comportamento, però sicuramente si tratta di due situazioni molto differenti. Una persona infelice tende a invidiare e criticare gli altri, a vedere nelle persone solo il lato negativo e mai quello positivo. Invidiano i risultati che raggiungono e non si rallegrano per loro. Anche quando per quella persona provano amore. Spesso si pensa che tali sentimenti negativi vengano provati solo per i nemici o per coloro che in realtà odiamo. No, si tratta di emozioni dirette proprio alle persone più care e vicine, quelle che sentono di amare ma per le quali non riescono a essere felici quando ottengono qualcosa di bello. Può essere che la sofferenza di questi soggetti sia così tanta da non riuscire a gioire della felicità altrui. Si è tanto delusi dalla propria vita, che non ci si può rallegrare per gli altri. Cosa accade nella mente? Semplice, quando ascoltano una persona cara raccontare qualcosa di bello che gli è successo, subito sono pervase da emozioni negative. Il sentimento alla base può essere proprio l’infelicità. Un confronto tra i successi dell’altro e le sconfitte personali. E così, invece di rallegrarsi per la persona che si ha davanti, invidiano ciò che ha e si logorano sul perché non possano avere anche loro lo stesso. E’ come un blocco che impedisce di dimostrare agli altri un sentimento sincero di allegria. Sembrerebbe che una persona invidiosa e che tende a criticare sempre, tenda a soffrire di una forma di depressione più o meno lieve. Tra chi accusa i sintomi depressivi spesso vi è infatti anche questa inclinazione a non saper reagire in modo positivo alle interazioni con gli altri, c’è una scarsa empatia e una maggior concentrazione sui propri desideri piuttosto che su quelli degli altri. Ecco che si tende ad invidiare l’altro, a provare un sentimento negativo e criticare. Difficilmente questo viene fatto in faccia all’altra persona, molto più spesso infatti le critiche negative arrivano alle spalle. Come se cercassero di dimostrare agli altri che, alla base della tua felicità, c’è qualcosa che non va bene. Perciò è una felicità immeritata. Dietro questi comportamenti possono nascondersi delle personalità passivo-aggressive. Queste persone non sono capaci di esprimere in modo razionale i sentimenti e così, adottano un comportamento aggressivo passivo. Tra questi vi sono l’indifferenza o l’aggressività. Non che comportamenti così sono sempre patologici, ma lo diventano quando sono comandati da un atteggiamento dominante e pessimista. Queste personalità spesso vengono relazionate all’invidia. Valorizzano in negativo ciò che gli altri invece hanno in positivo. Ne vedono solo i difetti. Però non si limitano a provare invidia e basta, la quale sappiamo bene che in verità può essere anche positiva quando è sana e ti spinge solo a dare del tuo meglio per raggiungere alcuni risultati, ma a condizionare la propria esistenza del momento. Il malessere provocato dalla felicità altrui è talmente intenso da interferire sulla vita della persona che ne soffre. Attenzione, il motivo per cui una persona infelice tende a criticare e invidiare gli altri, non è detto che sia legato a una patologia psicologica. Può essere che l’individuo attraversi un periodo molto difficile e buio e perciò non riesca più a essere felice per gli altri. Oppure che gli capiti solo raramente e con una determinata persona (di norma molto stretta), o magari che lo stia sperimentando per la prima volta. Diciamo che un episodio o anche qualcuno di più nel corso della vita, può capitare a tutti. Non è sano però quando si inizia a fissare questi sentimenti su una o poche persone in maniera quasi ossessiva, oppure quando capita quasi ogni volta che si riceve una notizia felice, chiunque sia l’interessato.Come fare se hai da difenderti da queste vibrazioni negative che ti arrivano dagli altri? La maniera migliore per essere felici nonostante chi non lo è provi invidia e ti critichi, è quello di non lasciarti influenzare e di ricordarti che non è un problema tuo. Ci sarà sempre chi ti criticherà o non sarà d’accordo con te. Ascolta le critiche serie, quelle sensate e utili alla tua crescita. Lascia perdere quelle dettate dall’invidia, perché in verità il problema non è tuo, ma di loro. Sono infelici a tal punto da non poter rallegrarsi per te. Se vedi questo comportamento in una persona a cui vuoi bene ed è solo di recente che capita, allora dovresti cercare di non arrabbiarti per gli attacchi che ti fa ma cercare di comprendere il malessere che c’è nel fondo. Con altissima probabilità scoprirai che sta affrontando un problema molto difficile e le critiche che ti rivolge magari non sono per farti male, ma solo  perché sta soffrendo. Sappi che la piaga (o il flagello) di coloro che non vorrebbero vederti mai felice esiste e che questi soggetti esistono veramente (a volte sono i più vicini a te) e generalmente fanno gruppo con simili. Il loro morboso assillo è quello di rimproverarti qualsiasi piccolo cedimento alle venialissime concessioni che tu possa fare a te stesso. Lo fanno generalmente a tradimento perché evitano accuratamente di prendersi le proprie responsabilità. Se proprio si trovano in zona tua o sono a contatto quasi fisico con te e ti vedono bere un bicchiere di acqua frizzante invece che naturale oppure ti sorprendono ad utilizzare fazzolettini in numero eccessivo al tavola, sibilano un: eeeeh poverino, guardando da un’altra parte per lasciarti nel dubbio se stanno parlando con te oppure meditano rancori verso qualche torto lontano. Non trascurano di farti notare che hai scialacquato venti centesimi che potevi regalare ad un povero. Se saluti una signora per la strada la considerano violenza carnale aggravata da futili motivi. A loro è invece lecito tutto specie se non esenti da tracce evidenti che rivelano lontananza dall’età adolescenziale. In fondo dovresti trattarli solamente come una bieca nota di colore, non val la pena considerarli anche se tentino di guastare la tua giornata o ii modificare il tuo umore. Ci vuole un certo distacco. Prima cosa un sereno menefreghismo per fargli capire che loro non sono nessuno. Ed infatti loro sono zero. Essere tenuti in non cale ( trascurarli ) li manda in bestia. Se sono così è perchè non riescono ad accettare che altri possano vivere una vita piena e felice mentre loro invece sono torturati dall’eterna insoddisfazione. Sono irritati dalla felicità altrui perché gli ricorda i loro insuccessi, la loro diversità. Ma viva Dio c’è la giustizia a questo mondo. Essi saranno destinati a gettare benzina sul fuoco scaturito dalla loro infelicità e attireranno altra oscurità che li farà cadere ancora di più nel baratro. Non è cercando di rubare la luce altrui che torneranno di nuovo a splendere. L’unico modo per uscire da questo oscuro tunnel è quello di sforzarsi, di fare un esame di coscienza per capire cosa c’è di sbagliato nella loro vita.L’invidia è una bestia che morde chi la prova.

Rispondi