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ATTUALITÀ

L’ultimo saluto al confratello Giovanni Pedalino

Tutto il mondo delle Confraternite della diocesi di Savona-Noli sin da quando si è diffusa l’inaspettata notizia della sua prematura scomparsa è entrato in lutto. Non si contano infatti le più sentite condoglianze e le affrante manifestazioni d’affetto conseguenti alla dipartita di Giovanni Pedalino. “Gianni” come lo chiamavano gli amici aveva 74 anni, e faceva parte da tempo della Confraternita di Nostra Signora del Castello, con sede in via Santa Maria Maggiore, dove era stato più volte Priore. Era anche capo cassa della deposizione della Croce durante la Processione del Venerdì Santo. Nella vita era stato per anni dipendente delle Ferrovie dello Stato dove aveva ricoperto il ruolo di capo ufficio alle officine. Sia durante il Santo Rosario di giovedi 6 ottobre alle 19.30 che al funerale delle 9.30 di venerdì 7, svoltisi entrambi nel suo “amato” e gremito oltre la capienza Oratorio di Nostra Signora del Castello, il celebrante Don Piero Giacosa ha donato ai presenti parole veramente toccanti e commoventi in sua memoria, ringraziandolo pubblicamente per quanto fatto nella sua lunga militanza da credente praticante e da fervente confratello. Un ricordo, un ritratto, dedicato alla cara moglie Angela, alla adorata figlia Sonia, conosciutissima giornalista del Letimbro e prima donna Priore delle cappe “blu”, al fratello Maurizio con la cognata Giuseppina ed ai nipoti Giorgio e Roberto, lo ha rilasciato Gianni Varaldo a nome dell’intero movimento confraternale savonese “: Giovanni Pedalino era una persona di poche parole, sempre pronto al sorriso ma anche disposto a riprendere chi non rispettasse le regole. La sua generosità nello spendersi per le confraternite era immensa. Dico questo perchè possedendo il dono delle “mani d’oro” non si limitava ad intervenire a favore della propria, ma dava una grande e preziosa disponibilità pure alle altre, a partire dal Cristo Risorto per arrivare a quella di S.Ambrogio di Legino dove si era impegnato come un certosino per rendere lucente il perlinato della cassa di S.Isidoro a N.S. del Monte”. Anche noi tutti vogliamo tenerlo nel cuore così come descritto e ritenerci fortunati nell’averlo conosciuto, amato ed apprezzato!

 

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