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Maledetti Architetti – Genova e l’architettura del ‘900, un secolo di amore e odio

Un evento organizzato dal Comune e da Fondazione Ordine Architetti di Genova, che prende scherzosamente spunto dal pamphlet di Tom Wolfe e descrive bene l’approccio dei genovesi verso la produzione architettonica del ventesimo secolo: un rapporto spesso conflittuale, fatto di incomprensioni, insofferenza, polemiche e rancori. Una relazione difficile, un secolo di amore e odio, che è giunto il momento di conoscere e comprendere fi-no in fondo; tutto questo è l’evento Maledetti Architetti, un ciclo di visite guidate, eventi ed esplorazioni urbane gratuite, che si svolgeranno sabato 13 e domenica 14 novembre, con lo scopo di accendere i fari sul patrimonio architettonico del ‘900 genovese. Un weekend e otto location per un racconto organico che, grazie a una squadra di cultori della materia, artisti e performer, porterà alla luce peculiarità, segreti, bellezze, storie e storia di un vasto repertorio di edifici firmati da progettisti di prima grandezza come Torre san Vincenzo, Teatro Carlo Felice, Biscione, Palazzo della Borsa, Facoltà di Architettura, Casa del mutilato, Castello Mackenzie, Palazzo Tursi Albini.

“Fino ad ora sono state molte le prenotazioni per un evento che vogliamo diventi annuale”, dichiara l’assessore alle politiche culturali del comune di Genova Barbara Grosso, “e voglio ricordare che Genova è una delle città più stratificate al mondo. Questo è un nuovo format per l’architettura del ‘900 e sono contenta che si lavora per valorizzare i luoghi della cultura genovese creando una manifestazione sullo stile di quella dei Rolli; la cosa importante è la valorizzazione di un’architettura poco conosciuta”.

Stessa soddisfazione da parte di Maurizio Gregorini, cultural manager del comune di Genova :”Non vi è una partenza precisa ma l’inizio ideale è quello con Castello Mackenzie, creato tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 mentre il più recente è il Carlo Felice; in mezzo troviamo la Torre San Vincenzo chiamata anche Grattacielo SIP, INA-Casa Forte Quezzi, il Biscione e la facoltà di architettura presso Piazza Sarzano, esempio di innesto del moderno sull’antico che riflette i caratteri dello stile genovese”.

“L’architettura del ‘900 è molto importante ma è stata poco assimilata dalla cittadinanza e Genova è un laboratorio straordinario”, ricorda Lorenzo Trompetto, presidente della Fondazione Architetti di Genova, “poichè ha un notevole patrimonio storico. Ringrazio l’amministrazione comunale e Maurizio Gregorini per tutto cosa fanno; quando il Comune di Genova ci ha proposto di convogliare la nostra esperienza all’interno di questo progetto, abbiamo colto subito l’importante opportunità divulgativa. Un sentito ringraziamento va anche a Jacopo Baccani e a tutto il comitato scientifico, che assieme alla Fondazione hanno elaborato i contenuti dell’iniziativa e organizzato le visite. Sono consapevole del fatto che le opere architettoniche del secolo scorso sono controverse e mai amate come meritano ma sono figlie del proprio tempo e frutto di evoluzioni tecniche e tecnologiche rapide così come i cambiamenti sociali e politici; l’architettura ha in sè questo spettro ed il 13 e 14 novembre saranno ben otto le location che raccontano questa evoluzione. Il titolo è volutamente provocatorio per incuriosire turisti e residenti e ci piace avvicinare le persone al nostro patrimonio moderno che è prezioso”.

“Nel secolo scorso era molto presente il colonialismo culturale degli architetti europei negli Stati Uniti, una sorta di sindrome delle colonie; sui social sono frequenti i dibattiti sulle architetture moderniste per le quali si ha uno sfasamento tra l’opinione comune e quella specialistica. Il comune e la Fondazione Architetti si sono trovati insieme per la realizzazione di questo evento dando molto spazio al lavoro dei dottorandi con 11 voci per 11 modi di raccontare le architetture genovesi; la Genova rimasta sulla carta è molto importante e voglio ricordare in tal senso le opere visibili presso Casa Luzzati. Il vero must del ‘900 genovese è stato l’expo del 1914 presso Piazza della Vittoria”, conclude Jacopo Baccani, presidente comitato scientifico Maledetti Architetti.

 

Prenotazione obbligatoria al link: https://www.visitgenoa.it/maledetti-architetti/

 

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