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ATTUALITÀ

Non parte la concessione dell’Autorità Portuale a Palumbo

Non decolla, stretta fra cause legali, la concessione del cantiere Mondo Marine alla Palumbo Savona Superyachts da parte dell’Autorità Portuale di Savona, che, come imposta un accordo, esso viene smontato dal Tar -Tribunale Amministrativo Regionale – Liguria, come accaduto nell’autunno scorso, quando i giudici amministrativi avevano accolto il ricorso della società Monaco Marine e di conseguenza annullato l’assegnazione temporanea del cantiere Mondo Marine alla Palumbo. Neegli ultimi giorni la vicenda si è ripetuta,quasi identica; l’Autorità Portuale, risolte, come intendeva,le criticità del primo provvedimento, aveva riassegnato a Palumbo le aree industriali lungo la calata di Nord Ovest. Monaco Marine ha nuovamente presentato ricorso ed il provvedimento dell’Autorità è stato ancora annullato. La società monegasca, infatti, nel gennaio scorso aveva nuovamente chiesto l’annullamento delle determinazioni conclusive del procedimento con cui l’Autorità di sistema portuale aveva definitivamente assegnato a Palumbo la concessione demaniale per l’utilizzo delle aree su cui aveva operato la fallita Mondo Marine Spa. Monaco Marine era interessata agli spazi portuali e, nel ricorso, aveva sostenuto la tesi che la gara indetta dall’Autorità Portuale, sin dall’inizio, avrebbe preso un indirizzo preciso, che avrebbe finito con lo sfavorirla; a dimostrazione di ciò era stato evidenziato come lesivo delle pari opportunità l’ordine dei criteri posti per l’assegnazione della concessione, che, in ordine di importanza, erano così elencati:  la preferenza per una più rapida ed integrale operatività del cantiere; il numero e l’esperienza dei lavoratori impiegati; l’operatività del cantiere per attività di costruzione, retrofitting e trasformazione di navi da diporto; l’investimento in impianti nei primi due anni; l’ammontare complessivo degli investimenti nel periodo della concessione.

Con riferimento alla prima caratteristica (la rapida operatività), il Tar ha convenuto che l’Autorità avrebbe dovuto motivare la ragione per cui “il perseguimento del rilevante interesse pubblico che deve condurre all’assegnazione delle concessioni debba passare soprattutto per la rapida ed integrale operatività del cantiere”. L’Autorità Portuale e la società Palumbo avevano spiegato che la clausola trovava una forte giustificazione nella volontà di tutelare i lavoratori della società fallita, ma il tribunale amministrativo ha fatto notare che questa preoccupazione è sicuramente di grande rilievo, ma che non può essere conclusiva, “perché la crisi aziendale può dar luogo all’attivazione degli ammortizzatori sociali” sicché oltre alla rapida ripresa dell’attività cantieristica sarebbe stato necessario spiegare perché questo criterio doveva essere ritenuto del tutto prevalente per la valutazione dell’offerta. L’amministrazione pubblica, hanno proseguito i giudici, ha un potere di discrezionalità nel dettare le regole della gara, “ma queste devono essere tali da assicurare la parità di condizioni tra coloro che si mostrano in grado di poter concorrere”.

Monaco Marine ha inoltre rilevato che l’atto di concessione alla Palumbo avrebbe ignorato che la società non era più legittimamente nella detenzione del cantiere: alcuni dei provvedimenti che avevano portato all’assegnazione delle aree erano stati infatti adottati quando il Tar aveva già depositato la sentenza dell’autunno scorso con cui era stata annullata la concessione temporanea per la seconda metà del 2018. “Anche da ciò – scrivono i giudici – deriva che l’ente portuale ha compiuto una carente istruttoria sul punto, affidando ad una motivazione lacunosa la ragione per cui ha ritenuto di determinarsi sul punto controverso”.

In conclusione, ricorso in larga misura accolto, con nuovo annullamento degli atti che hanno portato al rilascio della concessione. Palumbo Savona Superyachts e Autorità di Sistema Portuale, in solido tra loro, sono state condannate al pagamento delle spese di causa, liquidate in 4 mila euro.

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