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Parco Avventura di Albisola, un'”avventura”?

Il progetto per il “parco avventura” Albasole Green Park, che dovrebbe essere realizzato in località Valle Ispina ad Albisola Superiore, continua  ad avere vita dura ed il “Comitato albisolese difesa salute dei cittadini”, costituitosi nel 2017, ha lanciato una petizione contraria, di cui è promotore il  consigliere comunale Pietro Corona, che va a sommarsi ai ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Il sindaco di Albisola Superiore, Maurizio Garbarini sostiene invece il progetto, presentato già nel 2012,  quando l’Amministrazione comunale  era guidata da Franco Orsi.

Così, in risposta, si esprime il Sindaco Garbarini: “C’è chi continua, con grande ingenuità ormai, a voler ostacolare un progetto di sviluppo turistico sostenibile senza arrendersi neppure dinanzi ad alcuni dati di fatto: 2 ricorsi bocciati (dal TAR Ligure prima e dal Consiglio di Stato poi),  un attuale consigliere comunale che per evitare l’ineleggibilità ha dovuto ritirare la sua firma dal ricorso allora vigente e, come se non bastasse, nella situazione contingente di crisi socio-economica in cui versiamo a seguito dell’epidemia del Coronavirus, c’è chi ha il coraggio di provare a bloccare progetti che potranno dare ossigeno all’economia locale sviluppando nuovi flussi turistici e indotto sul territorio. Noi siamo per uno sviluppo sostenibile e consapevole per Albisola perchè la nostra città non può restare ferma al palo”

Il “Comitato albisolese difesa salute dei cittadini”, al momento della sua costituzione nel 2017, aveva accusato la giunta Orsi di voler autorizzare lo sversamento nella località della campagna albisolese di “… 400.000 metri cubici di rocce provenienti da scavi (Terzo Valico, Metropolitana di Genova, ecc) nelle quali ci sono fortissime probabilità sia presente amianto”.

Il Sindaco Orsi così aveva allora risposto: “Si tratta di una pratica approvata all’unanimità da tutto il consiglio comunale, la Regione Liguria ha approvato la variante ed è andata in conferenza servizi. Abbiamo ricevuto terra senza alcun tipo di amianto, non scherziamo saranno presenti dei bambini, inoltre non si può realizzare un impianto sportivo sopra una discarica”. Il progetto, per un investimento prossimo ai 6 milioni e mezzo di euro, prevede che il parco occupi un’ area boschiva di circa 200 ettari con aree per arrampicate, bike sport, palestre a cielo aperto e aree relax, prevedendo un afflusso di di 40.000 visitatori all’anno per cui dovrebbero impiegati 53 addetti che potranno essere di più secondo lo sviluppo dell’attività ed il numero dei  visitatori.

Il soggetto attuatore e proprietario dell’area è la Società Il Garofano srl dei fratelli Massimo e Carlo Vaccari (possessori del 76%) , imprenditori savonesi, che guardano al settore turistico e delle attività ricreative e culturali, la Castiglia Costruzioni di Plodio (6%) e la Società Edera (18%) della famiglia Filippini di Genova, a suo tempo unica proprietaria dell’area.

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