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Pietra Ligure: maretta sul Piano Triennale, ATA seriamente criticata

L’Amministrazione Comunale di Pietra Ligure si accinge ad approvare il piano triennale 2018-2020 ed in consiglio comunale si è parlato di Imposta Unica Comunale (IUC), di aliquota del tributo per i servizi indivisibili (TASI) e del Piano Finanziario per la determinazione dei costi del Servizio di Gestione dei Rifiuti Urbani e per la determinazione delle tariffe TARI per il 2018.

Emergono in merito le perplessità della minoranza. Mario Carrara, capogruppo della “Lista Civica dei Pietresi” così sio esprime: “Pietra Ligure, pur non essendo affatto in situazione di pre-dissesto, continua ad aumentare la pressione fiscale. I dati sono eloquenti: 10 milioni di euro di IMU, 720mila euro di TASI, 2,5 milioni di TARI, 80 mila euro di COSAP. Come è possibile che con un tale gettito la vostra cantilena, qualsiasi cosa venga proposta alla vostra amministrazione, è sempre un ‘Non ci sono soldi’ reiterato come un mantra? Se questi soldi finiscono tutti al governo, significa che siamo soltanto meri esattori dello Stato? Significa che continuiamo a chiedere senza restituire nulla in cambio? Attraversando la città vedo vie buie, manutenzioni approssimative, opere pubbliche mai fatte, tranne naturalmente piazza Vittorio Emanuele II che non era nemmeno nel vostro programma elettorale. E dal 2018 arriverà in via sperimentale anche l’imposta di soggiorno. Come ricorderete, io non mi sono mai detto contrario a essa, avevo semplicemente chiesto che la sua introduzione fosse condotta parallelamente a una rimodulazione verso il basso del gettito fiscale; pensiamo ai proprietari di seconde case, che tra IMU, TASI e imposta di soggiorno sono i più tartassati. Ma naturalmente non sono stato ascoltato”.

A suscitare polemiche più accese è la TARI, la tassa sullo smaltimento rifiuti. Annalisa Di Luca, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, dichiara: “Nutro non poche perplessità sul preciso adempimento da parte di ATA delle varie voci previste dal servizio. In particolare mi fa specie l’aver saputo che il gestore avrebbe negato la presenza sul contratto di una voce relativa alla pulizia dei bidoni. A questo punto, visto che si avvicina la scadenza, valutiamo l’ipotesi di una gestione diretta del servizio da parte del Comune, che comporterebbe meno costi e più controllo”.

Aggiunge Maurizio Novara sempre del gruppo “Lista Civica dei Pietresi”: “2,5 milioni di euro è sicuramente una cifra eccessiva: ogni anno aumentano i costi e cala la qualità del servizio. Parlando con la gente non ho sentito cittadini soddisfatti ma, al contrario, si ha la percezione di una città poco pulita. Il lavaggio dei contenitori, previsto settimanalmente in estate e quindicinalmente in inverno, ma anche il lavaggio delle strade, delle fontane, dei tombini e delle caditoie, la pulizia delle spiagge, secondo i cittadini non sono frequenti quanto le scadenze imporrebbero”. Ed il capogruppo Carrara insiste ancora: “A luglio avevamo presentato una mozione incentrata sui disservizi dell’ATA. Si può sapere se abbiamo mai ottenuto un riscontro? Non aspettiamo la fine del contratto, fra un anno e mezzo, ma cerchiamo di reagire subito, anche chiedendo la rottura unilaterale degli accordi, il Comune ha la responsabilità di contestare, dal momento che tutti noi e i nostri concittadini paghiamo per un servizio insoddisfacente”.

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