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Priamar Liguria, mister Ottone: “Favoriti? Non ci nascondiamo”

Per fare una torta buona non servono solo ingredienti di qualità, ma anche mani abili ad assemblarli al meglio. Solo così potrà considerarsi un dolce completo. Nel calcio, anche dilettantistico, funziona nello stesso modo. La fase di ricerca degli “ingredienti” necessari per un ottimo campionato di Seconda Categoria è stata portata a termine con successo dal duo Mantelli-Monofilo e ora la palla passa a mister Ottone, che avrà il compito di creare un collettivo vincente.

Prima di buttarci a capofitto nella stagione alle porte, abbiamo chiesto al mister di analizzare cosa è andato storto nella passata stagione, culminata con la retrocessione, seppur fittizia, maturata nel doppio spareggio contro la San Filippo Neri.

Mister, c’è qualcosa che non rifarebbe?

“Ovviamente sì. Io non credo alla sorte. Penso che anche nel calcio fortuna e sfortuna alla fine si compensino. Se la stagione è andata storta è chiaro che ci siano stati degli errori. Tuttavia, tutto quello che ho fatto l’ho portato avanti con il massimo impegno e pensando di fare bene. Ho provato, una volta arrivato a Gennaio, a dare una sterzata alla stagione. L’importante, adesso, è imparare da quanto accaduto e iniziare al meglio la prossima annata”.

Passiamo alla stagione 2017/2018, un voto al vostro mercato?

“Che dire, darei un bel 9. Non per falsa modestia, ma il merito va dato a Mantelli e Monofilo, che hanno fatto un grande lavoro. Decisivi sono stati anche gli arrivi di giocatori del calibro di Dalpiaz e Pensa, due ottimi ragazzi che ho avuto il piacere di allenare nelle juniores di Legino (campionato vinto ndr) e di Quiliano e con i quali ho sempre mantenuto un ottimo rapporto. Giocavano già in prima squadra ma scendevano a darci una mano. I loro arrivi hanno contribuito a generare un circolo virtuoso che ci ha permesso di allestire una rosa di livello”.

Se le dicessi che, in un ipotetico girone B di Seconda Categoria (senza le rivierasche), la Priamar sarà la favorita del torneo, cosa risponderebbe?

“Non sono il tipo che si nasconde e non mi piace rispondere con frasi fatte o di circostanza. Si gioca per vincere e se il mercato ci da questa “medaglia” da favoriti ce la prendiamo e cercheremo di fare di tutto per vincere. L’obiettivo è divertirsi e per farlo è necessario vincere. Nessuno si diverte quando perde. Abbiamo una rosa ampia e tutti dovranno stare sul pezzo. Capiterà che giocatori all’altezza e che sarebbero titolari in tutte le altre squadre dovranno stare in panchina. Starà a me far sentire tutti importanti e creare quell’unità di intenti che è alla base di ogni gruppo vincente. In ogni caso, preferisco avere problemi di abbondanza, lo scorso anno si sono presentate situazioni spiacevoli che ci hanno portato a dipsutere contati gare importanti. Sì, decisamente meglio avere problemi di abbondanza”.

A questo proposito, le cinque sostituzioni saranno un vantaggio?

“Certamente. L’obiettivo è quello che tutti si possano divertire giocando e le cinque sostituzioni permettono di dare spazio a molti più giocatori nell’arco di una gara. Tenuto anche conto del fatto che spesso il terzo cambio veniva conservato in caso di emergenze degli ultimi minuti. Avendo una panchina lunga, questa regola ci permetterà di sfruttare al meglio tutto il nostro potenziale. Il gioco che propongo è molto dispendioso e un numero maggiore di cambi ci permetterà di mantenere la stessa intensità nell’arco di tutta la gara”.

Chiudiamo con la tattica. Come si immagina, in virtù dei giocatori arrivati, la Priamar del futuro. Solida e cinica o spumeggiante, lasciando qualcosa agli avversari?

“Una squadra forte deve saper affrontare situazioni diverse adattandosi a esse. Cercheremo di proporre un calcio propositivo per permettere ai nostri centrocampisti di andare al tiro. I giocatori dovranno essere in grado di saper fare le due fasi. Mi piacerebbe attaccare in 8 e difendere con altrettanti uomini. Ci saranno anche gare come si suol dire “bloccate”, la squadra dovrà avere pazienza ed essere in grado di non perdere mai la testa rimanendo solida e sfruttando ogni minima occasione”.

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