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Ricordo del grande Antonio Marcolini

Di attaccanti così forti difficilmente se ne sono visti e se ne vedranno ancora nella nostra provincia di Savona. Per non parlare dell’uomo da tutti amato e stimato. Era meglio incontrarlo fuori dal campo ( nel recinto di gioco affrontarlo da avversario come spesso mi è capitato era un infatti compito arduo vista la grinta e la bravura) se si voleva conoscerne ed apprezzarne la schiettezza e la simpatia. La battuta era sempre pronta ed il sorriso semplicemente irresistibile. Ben lo sa chi ha avuto la fortuna di frequentarlo, come il sottoscritto.Per tutto questo  patrimonio sportivo, emotivo, relazionale che ha lasciato in ognuno di noi nel piangerlo sento il bisogno obbligato di superare idealmente l’immensa tragedia che lo ha travolto.Voglio portarmi nel cuore tutta la sua bellissima carriera di calciatore prima e allenatore dopo. Ovunque sia stato la sua impronta è rimasta indelebile. Sull’asse Verona (città che gli ha dato i natali e in cui vive da poco l’amatissimo Michele con i figlioletti Roberta e Diego) – Savona (patria adottiva) ritroviamo i suoi primi passi nell’ambito calcistico. L’impatto con l’ambiente avvenne inizialmente  in formazioni dilettantistiche, ovvero la Pozzo di San Giovanni Lupatoto, la Fulgorcavi di Uscio e dopo qualche sporadica presenza in C nel Savona tra 67 e nel 68, il Rapallo Ruentes, società da cui ripasso in biancoblù nel novembre del 69, a 19 anni appena compiuti. Dopo il promettente biennio 1970-1972, in cui giocò con maggiore continuità in C, fu ingaggiato dal nuovo allenatore del Bari, Carlo Regalia chiamato dal prof. De Palo, per comporre la nuova squadra di giovani, poi soprannominata “dell’onda verde” (per la quasi totalità di giocatori titolari tutti giovani e provenienti dalle serie minori) , che disputò un discreto campionato di B nella stagione 1972-1973. Aveva visto giusto l’allora mister emergente ed attuale presidente  dell”A.DI.SE. (Associazione Italiana Direttori Sportivi) nel puntare sul nostro Antonio. Purtroppo l’annata successiva, vide l’esonero di “petroldollaro” Regalia per gli scarsi risultati ottenuti, che venne sostituito da Luciano Pirazzini e dopo la conseguente retrocessione dei galletti, fu ceduto al Grosseto, allora militante in terza serie e quindi passò all’Alessandria. nella 75/76. Al Moccagatta giocò solo mezza stagione per un totale di 7 presenze ( un tempo sufficiente per diventare amico del suo ex compagno di squadra Antonio Colombo) un solo gol messo a segno il giorno prima della nascita di Michy (che l’anno scorso con i grigi ha vinto la Coppa Italia). Partì così per una nuova avventura facendo parte nel 75/76 e nel 76/77 della mitica Pro Vasto anni ’70 ed in biancorosso colleziono’ un totale di 63 presenze e di 20 reti messe a segno. Venne poi il turno della Triestina e infine il ritorno per due stagioni al Savona (1978-1980) per comporre un attacco da favola con Pierino Prati (42 presenze e sette gol).  Vennero ancora le tre magnifiche stagioni in gialloblu (la favolosa Cairese di Brin e Spinello) ricche di soddisfazioni: la vittoria del campionato di Prima Categoria ’80-’81 (con l’invidiabile score di 29 presenze e 34 reti) e della Promozione ’81-’82, a cui si andò ad aggiungere una stagione di alto livello in Serie D. Completò la lunga e brillante carriera con l’Albenga, il Varazze (in versione allenatore giocatore) e la Carcarese seguite dall’esperienza come tecnico alla guida del Quiliano. Avervi riproposto la lunga e gloriosa cavalcata a suon di reti del compianto Antonio Marcolini, credo abbia un minimo sollevato lo stato d’animo di tutti noi che siamo rimasti letteralmente scioccati dalla notizia terribile della sua scomparsa. Sconforto, affetto e tanta commozione coinvolgeranno ora mettendoli a dura prova i familiari, gli amici e tutti gli appassionati di sport ed in particolare di calcio del savonese e non solo. La memoria corre a quello strepitoso guerriero, indomabile e trascinatore, che chiunque di noi (popolo del pallone) avrebbe voluto avere al proprio fianco. Cordoglio, dolore, incredulità e sgomento sono i sentimenti che voglio esprimere insieme al mio Direttore Roberto Pizzorno e a tutta la redazione dell’Eco di Savona al figlio Michele Marcolini e a tutta la sua famiglia. Ciao Antonio! Ciao campione! 

“Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte”. (  William Shakespeare)

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