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ATTUALITÀ

ROSANNA LA SPESA, A” WHY BIO” CON LE … FIGURE DELLA TERRA

di Giorgio Siri

Nel contesto della manifestazione “Why Bio”, tenutasi al Priamar, soprattutto al Palazzo del Commissario, nei giorni 13, 14, 15 maggio, Rosanna La Spesa è stata invitata ad esporre alcune sue opere.

L’evento è dedicato ai temi dell’ambiente, delle produzioni biologiche, da quelle alimentari alle cosmetiche alle energetiche, del benessere, nel recupero di una dimensione più naturale della vita, temi molto sentiti nel mondo odierno in cui, a volte, pare che alcuni ormai indispensabili manufatti ed apparati elettronici vogliano condizionare, e condizionano, il nostro appartenere, pur sempre, al

mondo naturale.

Rosanna ha contribuito, con il suo apporto artistico, a testimoniare del legame fra uomo e respiro di vita organica e di vita terrestre. Seguendo quella che pare essere la più recente tendenza della sua ispirazione, l’autrice ha messo in esposizione alcune delle sue forme sferiche ed una interessantissima sagoma ovoidale. Recupero, ci dice, in parte, di sue passate ricerche, che guardavano ai fossili della terra; infatti è la conchiglia o la forma della conchiglia, cui Rosanna attinge per raffigurare la voce della terra: da una massima “biologica” dello scienziato inglese del XVIII secolo, Erasmus Darwin, nonno del più celebre Charles, che individua nella conchiglia la sorgente della vita, Rosanna trae un interessante spunto artistico e, nelle sue sfere spaccate, immagine essenziale del pianeta forse, oppure di un simbolo di esso che ne ripete la forma, appare la figura della conchiglia, che si staglia ora su di un candore delimitato da inserti di oro zecchino, ora su di una tormentata superficie di ossidi che richiamano, suggestivamente, i colori della nostra Terra visti da lontano, in immagini dallo spazio, oppure la crosta di un pianeta primordiale, di un corpo scaturito dal profondo dell’universo e la cui storia non è conclusa, ciò che vale per tutti i corpi astrali, in effetti, il nostro compreso…Oppure, l’artista, propone la forma dell’uovo, bianca di terracotta grezza con una lucida inserzione, a conchiglia, ottenuta attraverso una cottura complessa; figura e simbolo, anch’essa e più che mai della vita e della sua fonte. Comunque anche in tali opere, di massa più corposa, non si può non scorgere l’apporto di leggera filigrana che, dell’autrice, abbiamo imparato a conoscere, per le sue trasparenti e acquee “vetrofusioni”: materiali ed immagini che richiamano il mare e la natura, e comunque presenti anche nella mostra di “Why Bio” ed anch’esse riportate con funzione illustrativa; oltre alle leggere, eppure così smaglianti “ali”, di grande effetto era la forma di un seme, proposta in uno “specchiarsi” da una goccia vitrea e comunque rievocante il “bulbo” caro all’artista. Un’altra placca in vetrofusione, inserita in un’ogiva di richiamo gotico, era stata esposta, nel 2013, per corrispondere alla struttura della chiesa che si trova nel parco di Vendone, nel quadro della fantastica area artistica voluta dallo scultore tedesco Rainer Kriester.

Con le opere esposte, Rosanna La Spesa continua ad esplicare il linguaggio “armonico” che, dalla materia, che diventa opera d’arte, spiega, al nostro sentire, un unisono che deve esservi colto!

 

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