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CULTURA

Sanremo 2021 dal 2 al 6 marzo

Ormai è certo: l’ edizione del 2 Festival di Sanremo del 2021, la settantunesima, si terrà, come previsto, dal 2 al 6 marzo, sarà presentata da Amadeus, e con il pubblico in presenza, come confermato dalla RAI; appunto su tale “presenza” si sta studiando, da parte degli organizzatori, su come regolamentarla; il “Festival della rinascita”, come Amadeus lo ha ribattezzato e definito più volte, dovrà rispettare le restrizioni previste dal nuovo Dpcm per contenere il contagio da Covid-19 (valido fino al 5 marzo, quindi anche nelle date della settimana del Festival, fatta eccezione per l’ultima serata). La proposta un po’ bizzarra, ipotizzata nei giorni scorsi,  di  adibire una nave come “bolla” per accogliere gli spettatori da accompagnare in teatro, sembra essere tramontata.

Per quanto riguarda la sala stampa, la presenza dei giornalisti accreditati dovrebbe subire una considerevole dimnuzione e non superare il numero dei 70 / 80 accreditati, in rappresentanza dei diversi media, scelti in base a criteri comunque in via di definizione.

Le problematiche sono complesse e delicate e la RAI ha pertanto deciso di redigere un apposito protocollo da sottoporre alle autorità competenti.

Enzo Mazza, Amministratore Dlegato di F.I.M.I. – Federazione dell’Industria Musicale Italiana- così si è espresso in merito:

Finora si è parlato soprattutto del contorno, delle preoccupazioni per ristoranti, commercianti, per il palco in piazza Colombo. Oppure si è parlato del pubblico e della nave come ipotesi per garantirne la sicurezza o dell’organizzazione della sala stampa. Ma il festival è fatto di tanti elementi, a partire dagli artisti in gara che dagli hotel devono essere portati all’Ariston per le prove e per le esibizioni, con regole molto precise per ridurre al minimo i rischi. Per quanto riguarda ciò che accade all’esterno, le regole ci sono e sono quelle previste dal nuovo decreto: se i concerti non si possono tenere, se i ristoranti sono chiusi, non capisco di che cosa stiamo parlando. Quelle disposizioni valgono per tutta Italia e quindi anche per Sanremo

Il suo suggerimento punta a realizzare “un evento sostanzialmente televisivo, limitato alla pura esibizione degli artisti e senza altre attività collaterali che possono fare esplodere i contagi, e con un protocollo concordato con il Comitato tecnico scientifico e trasmesso a tutti gli operatori“.

Così, pur nelle more di tante definizioni, precisazioni, specificazioni, l’edizione 2021 sta per essere varata, un’edizione all’insegna delle misure “anticovid” e che sarà ricordata pure per questo; comunque la canzone italiana, la vera protagonista, non perderà il turno dello spettacolo e della rassegna ad essa dedicati: ciò che è veramente importante. Certo non aveva torto Giorgio Mulè, esponente di Forza Italia, membro della Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, nell’idea di rinviare il festival per non rinunciare alla ricaduta economica e turistica che il Festival comporta, ma è anche giusto non saltare lo svolgimento del Festival,  per ciò che rappresenta, nell’ambito artistico e musicale, e sottolinearne il significato.

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