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CULTURA

Sanremo nei giorni del Festival…e non solo

di Giorgio Siric

Checché se ne dica ma “Sanremo è sempre Sanremo” e non per richiamare uno slogan divenuto ormai consueto e non più in voga, magari sostituito da “….tutti, ma proprio tutti, cantano Sanremo”!

Nonostante i detrattori o gli scettici, nonostante, è questa è un’opinione personale, non sempre se non mai, la palma del vincitore viene attribuita alla più bella delle canzoni, nel tempio dove si celebra la canzone italiana, e comunque la più bella o le più belle, hanno lì possibilità di essere ascoltate, poste all’attenzione del pubblico, sia quello più competente in fatto di musica che quello che si accontenta di fischiettare, e di divenire dei successi, il Festival di Sanremo rappresenta sempre uno spettacolo bello, animato, ricco, dove veri talenti possono debuttare o consolidare il loro successo, e lo abbiamo visto in particolare quest’anno con l’incredibile Virginia Raffaele!

E poi è protagonista la Liguria, è protagonista Sanremo, una delle nostre più belle città, dove, a tiro di passeggiate nemmeno tanto lunghe, si possono trovare attrattive per tutti i gusti: “caruggi” pittoreschi e grandi, storici alberghi, un antico abitato arroccato su di una altura, come Dolceacqua o come Bordighera vecchia, un lungomare elegante e rigoglioso di palme che porta il nome della zarina Maria Alexandrovna, consorte dello zar Alessandro II – Corso Imperatrice appunto – dove si respira ancora l’atmosfera della Belle Epoque o del periodo fra le due guerre, quello dei “telefoni bianchi” e potremmo citare la parte finale di in un famoso film di quella serie, “Il signor Max” di Camerini, quando il gruppo di signori appartenenti all’alta società ai quali De Sica-Gianni-Max, ambisce aggregarsi per poi sfuggirne,è in partenza da Roma, in treno, per una vacanza invernale a Sanremo!

Così pure può essere ammirata la sequela di splendide ville con parchi lussureggianti che fece dire a Matilde Serao, alla fine dell’800, che Sanremo era la più bella delle “villes d’eaux” d’Europa, con i ricordi storici straordinari che vi sono legati: ad esempio la permanenza, fra il 1887 ed il 1888 del Principe Ereditario poi Kaiser tedesco, Federico III: a Sanremo per ristorarsi dalle afflizioni e tentare di curarsi dal cancro alla laringe che lo portò alla tomba dopo soli novanta giorni di regno; gli ultimi anni, trascorsi in esilio, a “villa delle magnolie” da Maometto VI, l’ultimo sultano turco; oppure le memorie della regina Elena, della quale il padre Nicola I re del Montenegro e le sorelle, Vera e Xenia, sono stati a lungo inumati nella cripta della chiesa ortodossa russa. E non parliamo del Casinò, che rende celebre Sanremo esso solo, o del magnifico palazzo dei marchesi Borea D’Olmo, fra le collezioni d’arte del quale, sono conservati due celeberrimi ritratti, visibili spesso sui testi storici scolastici, di re Vittorio Emanuele III!!

E di “sardenaira” e “brandacujun”, che ogni goloso non dovrebbe perdersi, ne vogliamo parlare?

Se capitate a Sanremo però, oltre a tutto il resto, non trascurate assolutamente Villa Nobel, che, per chi proviene da levante, appare, bellissima, sull’Aurelia, quasi a presentarsi come biglietto da visita della città.

Villa Nobel venne costruita, intorno al 1870, in stile eclettico, dall’architetto Filippo Grossi.

Alfred Nobel, lo scienziato svedese inventore della dinamite, celebre per aver istituito il premio per benemerenze culturali che porta il suo nome, la acquistò nel 1891. “Il mio nido” la chiamò e non mancò di allestire un laboratorio per i suoi esperimenti, nel grande parco. Uomo dalla vita intensa ed avventurosa può essere annoverato fra i tanti nordici appassionati del Ponente ligure. Lì, nella villa dalla civettuola torre laterale, stilò il famoso testamento, il 27 novembre 1895, con il quale destinò il suo patrimonio alla costituzione del fondo da cui vengono annualmente attinti i primi da destinare a chi ha reso, all’umanità ed al pensiero, i maggiori servigi.

Lì Nobel si spense il 10 dicembre 1896. La Villa é appartenente, trascorse varie vicissitudini, alla Provincia di Imperia, e, oltre che museo, è centro per conferenze e convegni.

Vi sono conservati il laboratorio di Nobel, copie del testamento, oggetti ed arredi d’epoca.

L’atmosfera, all’interno, vi é suggestiva, un po’ incantata…e al prossimo Festival!!

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