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Sanremo parte con un’inondazione di musica

Presentate tutte e trenta le canzoni in gara

Sanremo è  partito, martedi 6 febbraio, con la prima serata che si è spinta poi, come è consueto, verso la primissima mattinata di oggi 7 febbraio, terminando appunto intorno alle ore due.

Sanremo giunge al suo settantaquattresimo in forma smagliante, fra luci, scenografie come sempre grandiose – e molto belle, quest’anno un tantino barocca forse – acclamazioni ed entusiasmo, speranze di giovani cantanti e volontà di affermazione delle stars! Senza che ovviamente manchino impropreri, critiche, denigrazioni, antipatie per quello che resta comunque uno degli spettacoli più longevi e prestigiosi a livello europeo e forse mondiale, che, tra l’altro, fa’ parlare di Liguria e di Sanremo, la più bella delle “villes d’eux” d’Europa, al tempo di Matilde Serao che così la definì e che tuttora conserva il suo passato, pur sempre protagonista, col Festival, del presente!

Ormai Amadeus è insediato sul trono del presentatore ed ormai è a suo agio e perfetto – pur se la perfezione non è di questo mondo e nemmeno del Festival di Sanremo e pur se il suo “regno” a quanto pare, è all’ultima volta – in tale suo ruolo.  L’unico che riesce a metterlo un po’ in ombra è il solito debordante Fiorello, effettivamente mattatore eccezionale e sempre brillante, pur se talvolta un po’ invadente; ieri sera formidabile la sua gag della replica di sè fatta dall’intelligenza artificiale!

Elogiatissimo, e giustamente, Marco Mengoni, co-conduttore della prima e “musicalissima” puntata, vincitore lo scorso anno e quindi più che titolato per presentare la parte schiettamente musicale. Faranno poi la loro comparsa, nel ruolo “a latere“, del presentatore, come si sa, Giorgia, Lorella Cuccarini e Teresa Mannino.

Ieri sera inondazione di musica, appunto, con una rassegna delle trenta canzoni in gara, si sono così visti giovani e veterani, grandi nomi ed esordienti, in una fitta sequenza che ci ha fatto prendere un po’ di orecchio  – e perdere un po’ di sonno – per le proposte di questa edizione 2024.  Jacopo Tomatis, sul “Giornale della Musica” scrive oggi:  “Festival di Sanremo o Spartan race? Con trenta-canzoni-in gara-trenta, arrivare fino alla fine è una sfida contro se stessi e contro il sonno. L’edizione 2024 sancisce definitivamente quello che tutti già sapevamo: Sanremo è incompatibile con il lavoro dipendente.” Simpatica e pungente ironia ma è anche un po’ lo spirito del Festival, una settimana di Maratona per protagonisti, ascoltatori e commentatori!

Siamo tutti orecchi ed occhi e vediamo cosa il Festival ci riserverà e cosa accadrà, sperando ed anzi già ne sono convinto, e poi ritornerò sull’argomento, che non si ripetano le “intemperanze” provocatorie dello scorso anno.

 

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