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Seconda Categoria: Jacopo Scappatura traccia un bilancio della stagione appena trascorsa

“I goal non si contano, si pesano”, potrebbe essere questo il motto di Jacopo Scappatura, attaccante “di scorta” del Valleggia. Da due stagioni, le sue marcature (sei quest’anno) hanno quasi sempre significato punti pesanti per i purples della coppia Musso-Ceraolo.

A quasi due settimane dalla bruciante sconfitta in finale play off, l’attaccante viola prova a tracciare un bilancio della stagione appena trascorsa sia a livello personale sia a livello di squadra.

 

In queste due stagioni hai segnato spesso goal decisivi, quali sono quelli che ricordi con maggior piacere?

“Sì, qualche soddisfazione me la sono tolta in questi due anni in quanto a goal decisivi. Ricordo con molta gioia il goal con il Bardineto che ci ha permesso di raggiungere i play off lo scorso anno. Per quanto riguarda  quest’anno, direi le due reti al San Bartolomeo che ci hanno permesso di rimanere in scia fino all’ultimo e quello contro la Virtus Sanremo  che ci ha permesso di rimanere prima posizione.  Sappiamo come è andata a finire ma in quel momento era importante”.

Molte volte, hai svolto un ruolo da “bomber di scorta” segnando molto da subentrato, alla Julio Cruz per intenderci, ti piace questa dimensione?

“Si, questa stagione ho svolto un ruolo alla Julio Cruz, fatte le dovute proporzioni ovviamente, e quasi tutti i goal che ho fatto li ho realizzati da subentrato. Questa dimensione non mi dispiace anche se a tutti piace giocare le partite dall’inizio. Detto questo, conosco i miei limiti e la mia forza e riconosco che molte volte non ero così in forma da poter iniziare dall’inizio. Più che Cruz però preferirei il  Morata della prima stagione, essendo juventino (ride)”.

Un commento sulla gara maledetta contro il Sanremo 80. Come giudichi la vostra stagione nel complesso ?

” Una domenica maledetta, i nostri sogni sono svaniti all’ultima gara.  Una grandissima delusione che non meritavano noi, i nostri dirigenti e i nostri tifosi. Purtroppo nel calcio insieme alle tante cose belle ci sono anche quelle brutte. La stagione tutto sommato è stata una bella stagione, abbiamo vinto tante partite portando il Valleggia ad ottenere il suo record di punti in Seconda Categoria. Perdere il campionato prima e lo spareggio poi lascia però l’amaro in bocca. Non siamo quindi soddisfatti. Questa delusione dovrà essere la spinta per fare meglio il prossimo anno”.

 Il Valleggia per te, dato che tuo papà Ennio è il presidente, è anche ” un affare di famiglia”. Cosa rappresenta per te?

“Sì,certamente. Ma è una famiglia in tutti i sensi: ormai sette anni or sono Fabio Musso ha chiamato me e altri ex Juniores del Quiliano per chiederci di sposare il progetto Valleggia, c’era anche Maccagnan, allora capitano e ora vice presidente. Anche per questo,  ovvero per il fatto di essere un gruppo storico cementatosi negli anni, considero il Valleggia più di una semplice squadra.. Il rapporto che ci lega a Fabio Musso è qualcosa che va oltre il calcio”.

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