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“Sotto l’ombra Del chinotto”. E venne finalmente un magico “tris d’assi”

Tre su tre. Nove punti su nove. Meglio di così, almeno sotto il profilo dei risultati, non ci si poteva attendere da questa seconda giornata del girone di ritorno della serie D girone E. Un en plein di vittorie memorabile quello conquistato dalle nostre squadre provinciali impegnate tutte a cercare di migliorare quanto messo in evidenza all’andata. Seppur all’unisono vincenti mi concedo però in doveroso distinguo in termini di podio. L’oro va senza ombra di dubbio all’Albissola artefice dell’impresa del giorno. Il colpaccio messo a segno ai danni della lanciatissima Sanremese ha del sensazionale. Nessuno vi avrebbe scommesso, vuoi per la forza dei matuziani (tra l’altro desiderosi di vendicare la sconfitta patita al Faraggiana : ricordo che in allora si appellò alle ridotte dimensioni del green) vuoi per una certa incostanza di rendimento dei ceramisti in trasferta. L’insindacabile 3 a 1 conclusivo, seppur maturato grazie alla trasformazione di due palle ferme (d’altronde gli angoli si conquistano a seguito di azioni di rimessa che occorre saper porre in essere), la dice lunga sulla condotta degli uomini di Fossati, un mister rodato ed equilibrato, che anche in questa circostanza, pur godendosi il lieto momento, non si è lasciato andare a facili trionfalismi, ricordando subito che nonostante si sia giunti a 4 punti dal traguardo play off (lecito farci un pensierino) la distanza dalla zona rossa sia di solo 6 ed invitando pertanto ad avere la testa giusta già dal prossimo match dove di scena sarà il return match con l’ex Monteforte ora alla guida del Ligorna. L’argento lo assegno al Finale che rompendo un digiuno interno che durava da circa quattro mesi (un’enormità se si pensa al valore del fattore “Borel”) si è sbarazzato con una prova perentoria del frastornato Montecatini (terz’ultimo, seconda peggior difesa) e guarda ora con ritrovata fiducia (Virdis docet) alla possibilità di replicare ad Arma di Taggia in casa del fanalino di coda. Il bronzo infine spetta al Savona trascinato dalla doppietta messa a segno da un Tognoni in grande spolvero, che impiegato in posizione più avanzata non ha certo fatto rimpiangere l’assenza di Gomes per squalifica. I biancoblù di Chezzi dovevano tornare alla vittoria a tutti i costi e va riconosciuto che ci siano riusciti (unica nota di demerito per me che risaputamente amo il coraggio, il mancato inserimento dei tanti giovani che scalpitavano in panchina) ma immancabilmente la forte pressione psicologica a cui si sentono sottoposti ha spesso determinato incertezza nelle giocate e approssimazione nelle trame sviluppate specie quelle di avvicinamento alla porta. Troppo inesperta ed inconsistente l’Argentina per costituire un serio banco di prova. Ora ad attendere gli striscioni giungeranno due test esterni consecutivi di alto livello di difficoltà a partire da domenica dove saranno ospiti di una Massese rinfrancata dalla goleada in rimonta rigirata alla Rignanese per proseguire con il Ponsacco che ha perso l’imbattibilità interna e di campionato facendosi piegare dall’irresistibile ed emergente Real Forte. Mi soffermo prima di congedarmi dai nostri lettori (costantemente in aumento) alcune annotazioni di natura tecnica. Ritengo si debbano preparare queste due determinanti partite riflettendo se sia il caso di proseguire con l’adozione del modulo ad “albero di Natale” (4-3-2-1) o se non sia meglio ragionare su di una ipotesi più difensivista, almeno come assetto. Non mi hanno convinto l’impiego di Saccà da mezza punta (è un attaccante esterno sino dalle giovanili dell’Empoli) così come i tempi di inserimento dei mediani interni in primis Fofanà (disordinato ed approssimativo, per usare un eufemismo, al tiro). Con gli apuani dove a ridosso del trequartista Lombardi giostrano i braccetti Amico e Spinosa preferirei disporre diversamente il centrocampo sia numericamente che qualitativamente prediligendo giocatori abili nel possesso e strutturati fisicamente. Servirebbe inoltre Simone Guarco fin dall’inizio considerata la dimestichezza che ha per incontri di questo spessore agonistico ed emotivo.

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