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Sotto l’ombra rossoblù Della prima Coppa Italia – Imparare a progettare per affrontare con successo le difficoltà

Finisce con una sconfitta ( 1 a 0 con la Lucchese) il girone d’andata dei rossoblù che vogliono chiudere con un sorriso ed invece tornano dalla Toscana con molti rimpianti ( e non è la prima volta) e per giunta ultimi in graduatoria. A mister Luca Tarabotto non sono bastati attenzione, coraggio e determinazione, poichè quel un pizzico di fortuna invocato per portare a casa un bel risultato, ha arriso ai diavoli rossoneri. Al “Porta Elisa” da una parte una squadra in salute reduce da ben sette vittorie e tre pareggi nelle ultime dieci giornate di campionato e dall’altra il team ligure che magari nelle ultime due partite (ora tre) avrebbe meritato quel qualcosa di più.Il ruolino di marcia impressionante della compagine ben allenata da Monaco non si è fermato rilanciandosi anzi nelle zone nobili della classifica, ad un solo punto di distanza (insieme alla Sanremese) dalla vetta occupata al momento dal rivale Prato laureatosi campione d’inverno. Il Vado è rimasto invece fermo all’ultimo posto(raggiunto dalla Lavagnese rianimata dall’ex biancoblù Tripoli) nonostante il presunto ritrovato entusiasmo dopo il mercato di riparazione e le due buone prestazioni contro Bra e Borgosesia. A livello di formazione, hanno trovato conferma i nuovi Terzoni, Bruschi e Guarco schierati come titolari nel 4-3-1-2 già mandato in campo negli ultimi centottanta minuti, preferendo il rientrante Dagnino all’ancora spaesato Cecon. Cionostante il Vado ha ceduto il passo subendo una rete da parte di Vignali (molto contestata) praticamente nell’unico tiro in porta concesso all’ora di gioco ai più quotati avversari.Erano di fronte nell’occasione due difese con ben diverso rendimento potendo vantare i lucchesi quella meno battuta del torneo  (con soli 14 gol subiti) e quella vadese di contro, che risulta invece a tutt’oggi quella più perforata avendone incassati ben 33.Certo l’esclusione di Gallo (uno dei più forti centrocampisti della categoria) ha fatto scalpore, così come l’impiego di un giocatore come Alessi per soli 10 primi. Anche l’erba naturale può aver nuociuto vista la notevole differenza dal perfetto sintetico del Chittolina. Ora però è giunto il momento di resettare e soprattutto di reimpostare il lavoro. Gli errori di mercato, quelli di impostazione tattica e di conduzione del gruppo ci sono già stati ( i pochi punticini raccolti lo evidenziano) e da quelli bisogna ripartire confidando che abbiano fatto scuola. La vivacità di Rotulo (la sua staffilata dai venticinque metri nel sette meritava miglior sorte) e di Varela andrà sfruttata al massimo.L’approssimazione di Castaldo magari corretta (basta svirgolate ed insicurezze) ed in ogni caso ribadiamo che il modulo ci pare sempre troppo sbilanciato in avanti. Pensiamo ci siano tutti ed intatti i margini per evitare la retrocessione diretta se non addirittura la fatidica zona play out. Auguri Vado, auguri ad una storia che continua, auguri di buone feste!

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