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Scomparso Giorgio Moiso

E’ scomparso ieri, a settantasette anni, Giorgio Moiso, uno dei nomi più illustri dell’Arte savonese contemporanea. Nato a Cairo Montenotte il 13 febbraio 1942, allievo di Carlo Leone Gallo (1875-1960), un paesaggista postimpressionita e naturalista dall’opera del quale sembra lontanissimo, si appassiona anche alla musica jazz con Gino Bocchino, un savonese versato in quella corrente musicale e trova nella batteria il suo strumento di elezione. Nel 1968 si diploma al Liceo Artistico “Arturo Martini” di Savona. Ma sono i protagonisti dell’avanguardia, allora ancora a lui  contemporanei, ad esercitare fascino ed interesse sulla sua personalità creativa. Albissola Marina è ancora lo straordinario  centro di incontro di artisti di fama internazionale, da Wilfredo Lam, ad Asger Jorn, da  Lucio Fontana a Giuseppe Capogrossi, da Sergio Dangelo a Mario Rossello e lì Moiso non può non pervenire.
Nel 1972 viene invitato da Mario De Micheli, il famoso critico dell'”Unità'”, uno dei massimo esperti di arte contemporanea, a contribuire alla mostra “Il tema dell’uomo” che si tiene nel Museo della Ceramica di Albissola Marina e diviene uno degli “abitatori” artistici dell’affascinante ed esclusiva piazzetta di Pozzo Garitta, dove tenne lo studio pure Lucio Fontana.
Nel 1975 è invitato alla X Quadriennale di Roma, dove espone due opere di grandi dimensioni dedicate all’albero. Frequenta le città che continuano ad essere le “piazze” più importanti per gli artisti, Milano e Venezia, dove avvicina artisti come Mimmo Rotella ed Arnaldo Pomodoro, e critici come Pierre Restany.

Nel pieno della creatività, che lo pone accanto ai più significativi autori dell’astrattismo italiano, aderisce, nel 1998, alla Live Performance Painting, in un modo artistico sperimentale,originale e tutto suo, pur attingendo, forse, dall’esperienza dei giapponesi Gutai e da Georges Mathieu, ponendo nella musica jazz la “vibrazione” della propria creazione pittorica; non fermandosi alle avanguardie che pure avevano suggestionato la sua ispirazione , nell’epoca ormai “postmoderna” , si accosta sempre più alla dinamica della Pittura dal vivo e le sue “performances” fuori dal comune fanno scrivere, il 15 ottobre 2010, ad un “blogger” di Mondo Jazz: ” Sul numero di ottobre di Jazz Colours c’è un ampio servizio sul pittore ligure Giorgio Moiso. Incuriosito ed attratto dalle tele riprodotte sulla e-mail web zine mi sono imbattuto in questo video che riporta una action painting del 2007 al Castello di Rivara con in più la bella voce di Danila Satragno. Sul sito del pittore c’è poi uno splendido slide-show che raccoglie una produzione del 2009, Round Midnight, 43 tele attraverso le quali Moiso mette in relazione pittura e musica. Tutto troppo stimolante e piacevole per tenermelo solo per me.”

Nello stesso anno 2010, l’Asia Museum of Art di Daejeon (Korea) lo omaggia con una personale dal titolo “Cosmography.”

Pittore e ceramista, artista squisitamente astratto, Moiso può figurarne come un protagonista con un segno tumultuoso, che lo potrebbe apparentare ad Emilio Vedova, con un apporto cromatico in più, che ricorda appunto le colorate allusioni “pop art” di Mimmo Rotella, senza dimenticare la pennellata violenta di Jorn, ma indulgendo talvolta a espressioni  figurative, in cui compaiono figure femminili dalla freschezza del fumetto, od alberi che rammentano, forse, il passato apprendistato da Gallo. Artista complesso comunque, maestro dell’effetto, come appunto è insito nell’espressività astratta, Moiso fa apparire sulle sue tele tanto angosce interiori quanto esplosioni di materia, tanto apparenze fantasmatiche quanto immagini fluenti, risultato di un gesto di libertà e di dinamicità, tanto segrete ansie quanto pensieri di gioia di vivere! Con la riserva di approfondire la sua personalità in futuro , magari in occasione di qualche restrospettiva che sicuramente gli sarà dedicata, ben si può dire, infine, che abbia cercato di portare sulla tela ciò che può, all’interiorità, ispirare il “free jazz” , la forma più intrigante ed intellettuale di jazz, con tutte le correnti derivate come il cool jazz-minimalismo, la  cool art,  il free jazz-arte concettuale.

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